Forse non essenzialmente io, ma io

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Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

venerdì 10 febbraio 2012

Incontro con l'autore - La compagnia fantasma (8 febbraio 2012)

"-Tutti gli scrittori sono un po' coglioni,
più scrivono e più sono coglioni.
- Eh, io scrivo moltissimo
!"
Charles Bukowski - Il Ragno

L'ultima volta che avevo parlato della Compagnia fantasma risale al novembre del 2010, ma non è che da allora me li sia dimenticati o loro abbiano smesso di portare in giro altre strepitose iniziative, anzi nel frattempo, tra le altre cose, hanno partecipato con questo cortometraggio e vinto il 48 Go green 2011. Semplicemente non avevo più avuto l'occasione giusta per potermeli nuovamente godere.

Del resto le piacevolezze basta attenderle e così navigando nella guazza nevosa bolognese di mercoledì, ho affrontato la discreta folla (in parte lasciata fuori a causa della mancanza di spazio) pur di saziarmi della loro straordinaria abilità artistica e partecipare allo spettacolo "Storie di ordinaria follia", un divertente tributo a Bukowski ospitato dal grazioso quanto accogliente Marsalino di via Marsala. 
In un'oretta di risate, larghi applausi inclusi, di fronte a una platea stretta come in un ammiccante sottovuoto in cui il fare piedino non costituiva più un approccio nemmeno per gli over-sessanta, i cinque Allegri Compagni [cit. nec.] attraverso la mimica di Andrea Giovannucci e Daniele Bergonzi (dietro ai quali volti si cela il lavoro corale anche di Cristina Buono, Stefano D'Arcangelo e Alessandro Giovannucci) hanno giocato, accompagnati da notevolissimi ghiribizzi musicali, con quattro racconti (Un matrimonio di rito zen, Il ragno, Amore a soli 17 dollari e 50 cents  e Volare senz'ali) di quel vecchio sporcaccione di Chinaski, che non sai mai se quando scriveva inventava o raccontava le bizzarrie delle sua vita da sbronzo.

"... era più o meno una brava persona, ma il mondo è sempre pieno di persone più o meno brave e guarda come siamo ridotti..."

Quel che mi lascia sempre di stucco della loro qualità artistica è come riescano sempre a rendere millimetricamente perfetti i testi che leggono, come i più perfetti dei racconta storie. 
E non ho idea di quale sarebbe stato il commento di Hank a questo spettacolo, ma ho potuto ammirare, condividendola, l'esilarante estasi del pubblico in sala, e l'emozione più bella era poter leggere quello stesso divertimento estatico anche sui volti di questi magnifici cinque, che per una seconda volta mi hanno lasciato a bocca aperta.
A presto e buona lettura!

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