"Per
misurare la mia deviazione
c’è bisogno di un segnale forte,
perché chiunque
vorrebbe
essere amato per quello che è,
ma quando siamo certi
ma quando siamo certi
di essere persone sbagliate
possiamo
aver la pretesa
di essere amati?”
Mi capita di frequente che nomi e frasi mi tornino
in mente richiamando interi lungometraggi di immagini. Devocka, ad esempio, mi
riporta alla lisergica realtà visionaria e distopica, ma col senno di poi
nemmeno troppo, di Arancia Meccanica, con Alex e i suoi tre drughi stravaccati
nel Korova Milk bar.
Questo
resta nonostante il nome in questione mi sia stato portato sotto gli occhi dal
terzo lavoro dell’omonima band ferrarese, intitolato la Morte del Sole.