Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

sabato 26 gennaio 2013

Soundmagazine.it - Devocka - La morte del sole


"Per misurare la mia deviazione 
c’è bisogno di un segnale forte,
perché chiunque vorrebbe 
essere amato per quello che è, 
ma quando siamo certi 
di essere persone sbagliate
possiamo aver la pretesa 
di essere amati?

Mi capita di frequente che nomi e frasi mi tornino in mente richiamando interi lungometraggi di immagini. Devocka, ad esempio, mi riporta alla lisergica realtà visionaria e distopica, ma col senno di poi nemmeno troppo, di Arancia Meccanica, con Alex e i suoi tre drughi stravaccati nel Korova Milk bar.
Questo resta nonostante il nome in questione mi sia stato portato sotto gli occhi dal terzo lavoro dell’omonima band ferrarese, intitolato la Morte del Sole.

Conoscevo già il progetto artistico, ma non mi ero mai soffermato precisamente sull’insieme musicale dei precedenti lavori e quindi non sono in grado strettamente di operare un serio paragone di crescita, questo qualora interessasse a qualcuno averlo ben presente, posso però descrivere il livello di maturazione raggiunto.
I toni cupi del disco affondano le radici nelle influenze new wave respirando ampiamente tra post rock e post punk, che si alternano senza sosta tra giri di accordi estremamente armonici, come in Cagne, e pesanti assi ritmici di basso e batteria e trovano nella voce del cantante il quid a completare il racconto dell’algida, seppur fremente, realtà circostante. Il concept dell’album è una consapevolezza che non diventa motivo di arrendevolezza o disperazione, ma anzi rabbiosa risposta, sentimento di rivalsa o per lo meno desiderio di urlare la propria negazione, alla malattia contagiosa apparentemente immutabile che ha colpito ogni cosa intorno.
E’ l’esistenza dell’uomo affondata nella quotidiana realtà paranoica quella descritta e come vien suggerito nei riverberi caustici di Tecnologici nessuno si salva: “sono un idiota anche io come tutti, ma almeno io lo so.”
Buon ascolto!




Ps. Ringrazio Soundmagazine e Valentina per l'opportunità!

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