Forse non essenzialmente io, ma io

La mia foto
Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

sabato 12 dicembre 2015

Di mondi di cui ci si sente parte e di ottima scrittura (non mia)

Qualche giorno fa, per essere petulanti, prima che possa esserlo qualcun altro, il 4 dicembre, Vecchioni, il cantautore, quello che "ha anche vinto un Festival di Sanremo" [cit.] - che usato così il mica cotiche è automatico -, ha osato affermare l'inaffermabile, additando la Sicilia come isola di merda che si butta via, che svende e non difende la sua bellezza, popolata da incivili incapaci di vivere socialmente come un unico insieme - mafia e Questione meridionale a parte - ha proprio parlato di uomini, donne e quotidiano
"E arrivi tu dopo otto giorni? Ben svegliato principessO", direte voi.

Io non sono siciliano. 
Sono nato a Taranto - so già tutto guarda, non cominciamo con i senti chi parla - da genitori tarantini, mio padre è invece figlio di genitori siciliani, loro sì: di mia nonna Maria so poco e nulla, silenzioso il suo passato come piena di Ave Marie la sua vita, di mio nonno Vincenzo so che fu figlio di un armatore di una ricca famiglia milanese con pure un palazzo nel centro di Milano, e visse, dove nacque, ad Augusta fino a trasferirsi a Taranto. Della Sicilia so quello che le mie quatto visite in trentacinque anni mi hanno lasciato, i racconti ricevuti, quel che ne ho letto e sento che le parole di Vecchioni le potrei riferire anche Taranto, motivo per cui il suo dire lo ritengo un buon dire.
Ma tornando al "ben svegliato", è che oggi mentre cazzeggiavo sulla rete cercando nuovi spunti e letture mi sono imbattuto in una pagina memorabile che vorrei dire di giornalismo, ma diciamo, forse meglio, di lettera ai lettori, un editoriale (ecco!), che mi piacerebbe talvolta leggere su tutte queste testate con i nomoni, perché sì, magari sentirsi dire alcune cose fa incazzare, però l'intelligenza e anche l'onestà intellettuale sono beni necessari.

Così, mentre ho dovuto sorbirmi i vostri moti di orgoglio, che invece vorrei quotidiani e non solo presenti quando mossi da pseudo-affronti esterni e mi alletta l'idea di farvi presente che è il caso di riconsiderare, e molto, la propria intelligenza, se la presunta accusa a un mondo di cui ci si sente parte la si vive come un'accusa personale, ringrazio Renato Polizzi, che potrei non aver mai nemmeno la fortuna di incontrare casualmente su Facebook, per quanto scritto e che vi consiglio di leggere.

http://www.itacanotizie.it/siciliani-brutta-gente-vecchioni-ha-ragione/
Buona lettura quindi e buon sabato.

Ps. Ad un argomento si risponde con attinenza, bofonchiare "Siamo stati culla e faro della cultura mediterranea"; "Abbiamo prodotto Pirandello, Sciascia e... Leo Gullotta"; mi fa venire in mente da un lato il: "ma ha fatto anche cose buone" di post-mussoliniana memoria; dall'altro: "... e le foibe?".

sabato 14 novembre 2015

Parigi val bene una messa. Ovvero: "Complessivamente schifo anche al cazzo"

Un mese e mezzo di silenzio, non che non avessi o non abbia cose da dire, ma questo non è un diario, ho sempre evitato di usarlo come se fosse un raccontami cos'è successo oggi. E invece è arrivata l'attualità. Dovremmo essere tutti informati di cosa sia successo nella notte di ieri a Parigi, se non lo foste leggete qui, qui, qui, e qui.
Non avrei mai scritto per i motivi di Parigi, non perché i fatti non siano importanti, ma perché è la  mia voce a non esserlo per i fatti e di fatto non scrivo della notte parigina, ma di questo:


E quindi faccio appello a quanto già scritto altrove: ma voi questa puzza di merda non la sentite? Ve ne sentiti immersi? Lo sapete che siete voi a produrla per primi? 
Ma, mi si dirà, voi non siete tra quei cerebrolesi che inneggiate al razzismo, no, infatti, voi siete quegli altri che cambiate la vostra faccia con la bandiera della Francia e mettete emoticon - EMOTICON PORCA PUTTANA - per esprimere la vostra tristezza per qualcosa di così immenso che nemmeno avete gli occhi per percepire. Ma prego, fate pure sentire che ci siete spegnendo le luci alle 18.00, ops esattamente ora che vi scrivo.
A proposito riuscite a leggermi al buio? 

V A F F A N C U L O

Siete così pidocchiosi, a fronte di ogni forma di tragedia, da essere non molto meglio di tutto quel giornalismo che usa la sofferenza altrui per scriverci sopra milioni di litri di liquami biologici, solo per ricevere click da gente come voi. 
Siete subumani al pari dei razzisti, nemmeno di un'unghia la vostra ipocrisia è migliore della loro lapalissiana inettitutidine. Siete una pubblicità sulla povertà che mostra bambini africani ingrassati da aria, malattie e acqua insalubre su cui nugoli di mosche si posano senza sosta. 
Siete non meno di quegli altri interdetti nell'encefalo, lo scempio di cosa la democrazia del pensiero, per cui ognuno può dire la sua, arrivi a creare quando privata di consapevolezza e responsabilità.
Tutto questo fa complessivamente schifo anche al cazzo.
Buona lettura, sì, ma buon sabato?

giovedì 24 settembre 2015

Sesto anno

Questo post sarebbe dovuto uscire ieri, se solo qualcuno avesse avuto il tempo di scriverlo.
Invece è uno dei tanti auguri in ritardo che compaiono per il web: di quelli che "guarda te li stavo per fare poi son rimasto chiuso fuori di casa e non ce l'ho fatta", ma anche di quelli che "eh, sono proprio il solito, scusa e auguri in ritardo" oppure quegli altri che "Oh, comunque auguri, eh!". 
Così, più o meno.
E invece noi avremmo voluto qualcosa di più esplosivo, ché a sei anni alla tua età io già facevo la primina da un anno e raccoglievo lucertole ed entravo nei bagni delle bambine della mia età per vedergli le mutande bianche!
Purtroppo però dopo una settimana di Cammino di Santiago e Vigo e isole Cies, siamo a Madrid e c'è il Sole, 28° e Ryanair ci ha portato davanti a una connessione internet solo oggi.
Per cui:
Tanti auguri a te 
Tanti auguri a te
TantiaugurinritardoLettereegiorni
Tanti auguri a te!
Buona lettura e buon giovedì.

 

venerdì 11 settembre 2015

venerdì 4 settembre 2015

Aforisma del giorno

"Ché l'attesa sarà anche essa stessa piacere, ma il piacere non è che abbia molta voglia di attendere"

venerdì 21 agosto 2015

Nichilismo del giorno: In morte di un mafioso

Pare che alla tenera età di 65 anni un mafioso di qualche stampo sia morto di qualcosa non ben specificato e il funerale sia stato celebrato in una qualche chiesa romana.
Ora, senza star nemmeno a sperticarmi in sproloqui su nostra madre Chiesa e sul suo modo di riconsiderare la meritocrazia dell'Aldilà, ché son cose loro, di celebrazione si è trattata dato che i nostri sempre capaci giornali parlano di evento, con tanto di carrozza, elicotteri a gettar petali sulla folla e prefiche al seguito del circo.
E mi fa venir in mente quando una fiction è sul filo dell'esaltazione della malavita, come se tutto diventasse epico o carico di un qualche significato encomiabile tipo: "Non son criminali, son birichini arricchiti". 
E invece no, son stronzi con la prepotenza in mano.
Ed è sempre bellissimo quando la realtà diventa fiction e il linguaggio subisce queste deviazioni mentali.
All'anima de li mortacci vostra, loro e della vostra deontologia professionale che ormai si chiama "leccoculi".

mercoledì 19 agosto 2015

Frivolezza del giorno

Ché io me lo vorrei immaginare Salvini, tutto sghignazzante, lì a pensare alla cacata da scrivere su Facebook: "Aspè adesso gli metto la foto di un negro con in mano una borsa da signora e gli scrivo sotto che Franceschini ha autorizzato le poste a consegnare le pensioni direttamente nelle mani degli extracomunitarii. No, no, meglio, gli scrivo quella della tassa sui cani commutata come mensilità a tutti i bazoola scafisti, sì dai che è estate e la gente è più sensibile alle bestie.
Chissà quanti like che busco stavolta, lo vedi che botto che faccio".
Ecco, io me lo vorrei immaginare, a scrivere robe con le spalle che gli tremano dalle risate per la burrasca che scatenerà con la sua dabbenaggine tra fedeli e contrari. Avrebbe pure più senso.

E invece, dev'essere solo un altro povero cristo pagato a buste di piscio con un contratto a progetto. 

venerdì 14 agosto 2015

Cul in aria #8, Ovvero scintille di scrittura creativa in cucina

waiting for Parmigiana

Molti da giorni sperano che piova e considerando che odio la pioggia più per il suo rendere impresentabile ogni cosa, che non per l'aspetto climatico in sé, il fatto che sia arrivato e stia spadroneggiando il caldo - che poi in qualche parte d'Italia la pioggia è già ampiamente arrivata - mi va anche bene. Ma questo è irrilevante.

Ciò che è rilevante, invece, è che d'Estate, nelle notti di cielo sereno, si riscopre il piacere primordiale di camminare, nonostante le scontatezze provenienti dalle macchine involate sui viali fino al prossimo semaforo rosso, rivolte da sciroccati urlanti a qualche ragazza succinta intenta a lavorare, che poi a vederla a piedi, da vicino, appare meno merce e più essere umano - come dovrebbe essere sempre - di quando si è in macchina ed è solo un'altra parte del paesaggio che ti scorre ai lati. E poi, le luci dei lampioni, quelli che ancora funzionano in attesa della messa a punto settembrina, che riverberano tremolanti e le automobili, poche, che sembrano ultimi cigolanti avanzi neolitici postmoderni di tutti i mesi precedenti ad Agosto.
Perché la città, almeno le città come Bologna, cambiano la loro natura di prigioni accoglienti, con i fiori ad affacciarsi oltre le grate, e diventano finalmente respirabili proprio in Agosto, quando gli umani, con tutti i loro mezzi, sono fuggiti chissà dove lasciando ai profughi quel che resta della pietra.

lunedì 10 agosto 2015

Soundmagazine - ManzOni - Si aspetta l'Inverno



C’è stato un tempo, nemmeno molti anni fa, in cui un titolo come Si aspetta l’inverno avrebbe fatto rispondere solo a me e a pochi altri che l’inverno sta arrivando, ora ne immaginerei ben di più visto l’ormai sdoganato messaggio in codice.

Aforisma del giorno

"Ne uccide più l'accidia della penna"

giovedì 30 luglio 2015

Nichilismo del giorno

Ok, giornalismo italiano, dato che immagino a Roma tutto quello che scrivete sia sempre accaduto, c'è un motivo particolare per cui vi siete svegliati in questi ultimi dieci giorni? Così magari correggiamo gli articoli e al posto di parlare del vostro accanimento ci dite, ma chiaramente però, quale testa volete che salti e perché.

martedì 21 luglio 2015

Soundmagazine - Incontro con l'autore - Giacomo Toni e Francesco Pignalosa Live (3 Luglio 2015)

Il Parco Pincherle è uno di quei deliziosi posti bolognesi in cui ci s’imbatte anche con una certa frequenza, ma che se ti vengono nominati possono essere individuati solo aggiungendo altre indicazioni stradali, tipo: “Hai presente il Mercato delle erbe? Ecco, lo superi e poi più giù sulla stessa strada trovi questa piazzetta di palazzi con al centro questo parchetto alberato”, o cose così. E dato che in questo primo venerdì di Luglio la rassegna del Pincherle Social Garden presentava un’apertura molto amica e uno dei cantautori più interessanti in circolazione, ho deciso di abbandonare la mia torre di avorio e perseguire la via della socialità.

mercoledì 8 luglio 2015

Aforisma del giorno.

"Calvino ha la potenza inarrestabile di chi ti sta raccontando qualcosa che ha capito, senza il pregiudizio che tu sia uno sciocco, senza l'egoismo del convincerti, senza la volontà del non farti capire il suo pensiero.
E bisogna leggerlo. Tanto
"

giovedì 25 giugno 2015

Storizzamimimi #22

Centotrentanove oggi fa, nei pressi del fiume Little Bighorn in Montana, un'alleanza di indiani Lakota Sioux, Arapaho e Cheyenne, comandati da Toro Seduto, Cavallo Pazzo e Gall dopo aver attirato in una trappola il 7° Reggimento di Cavalleggeri guidato dal Generale Georg Armstrong Custer, ne accerchiano gran parte della formazione da combattimento e li annientano sul campo, uccidendo tra gli altri il Generale Capelli lunghi.
La vittoria non garantì la salvezza degli indiani d'America, non cambiò le sorti della loro resistenza alle Riserve, né ne preservò le tribù, resta a monito, però, per tutti gli oppressori futuri, che gli oppressi potranno perdere anche la loro guerra, ma non la loro dignità di esseri umani liberi senza prima rispondere allo spargimento di sangue con il sangue.

mercoledì 24 giugno 2015

Soundmagazine.it - Filarmonica Municipale la crisi - Sento cadere qualcosa

Sento cadere qualcosa è uno di quei titoli che ha l’imbarazzo della lettura, in tutti quei pieni puntini di sospensione che attendono la scoperta di cosa sia effettivamente caduto.

lunedì 22 giugno 2015

Aforisma del giorno

"Non sono le urla, i turbamenti, le discussioni, i rimbrotti, i rimproveri, i criteri, ma i non detti, ad asfissiarmi chiudendomi la gola"

mercoledì 17 giugno 2015

martedì 9 giugno 2015

Come un quadro

Think different
Dipinsi il mio corpo
per il piacere del colore
e non per il tuo sguardo,
né solo per la forza del ricordo.
Volevo addosso la vita della tempera,
sentirmi tela e insieme tavolozza
nell'alba della luce come al buio.
 

E se il tuo occhio mi vuol sempre vestita
ed il tuo mondo è un monocromo vigliacco
da nuda voglio esser chi son io.














model: Riae Suicide 
photo: Michele Maglio 
info: micmagliophoto@gmail.com
camera: Fujifilm XT1 and Fujinon 56mm 

sabato 30 maggio 2015

martedì 26 maggio 2015

Soundmagazine.it - Eugenio in Via di Gioia - Lorenzo Federici

In un mondo indipendente italiano pieno di progetti musicali che si chiamano con nomi di donne nell’atto di fare, cercare o dire qualcosa (qui, qui, qui) porre nel proprio nome l’attenzione su un protagonista maschile è già un bel passo avanti, non dico verso una qualche originalità, ma almeno una non completa omologazione. 

giovedì 21 maggio 2015

Aforisma del giorno

"Tre passi indietro e puoi osservare, senza più alcuna spirale emotiva, anche Dio nella sua interezza umana"

venerdì 17 aprile 2015

Soundmagazine.it - Umberto Maria Giardini - Protestantesima



La bellezza dei neologismi è insita nel loro creare  istantaneamente descrizioni, piccole fotografie mentali non necessariamente univoche o uguali per tutti, ma caratterizzate tutte da questo esercizio teso a richiamare qualcosa, a riportare ad altro, guadagnandoci in forza espressiva.
Protestantesima è una di queste parole, un femminile inesistente che esplode sia per rimando al significato storico, quello al maschile, sia per il significante, che sembra gridare orgogliosamente il suo essere contro.
Così si presenta il terzo lavoro, - dopo La dieta dell’Imperatrice e Ognuno di noi è un po’ Anticristo - di Umberto Maria Giardini, con un titolo impetuoso e un’altrettanto surrealmente onirica copertina.

sabato 11 aprile 2015

Soundmagazine.it - Live 3 Aprile @ Funthomas Festival, Rimini

© Isabella Monti
Non è che so dire davvero se le cose più naturali sono sempre anche le più belle, certo è però che quando accadono naturalmente c’è una componente di tranquilla continuità che fa sì che tutto scorra, fluidamente.
Ad esempio, se stasera sono qui al Velvet di Rimini, che mi dà l’impressione di essere come in un grande capannone industriale addobbato a spalti, o meglio ancora in una singolare palestra post-moderna, è perché alla domanda: “vuoi venire a recensire questa serata?” non si risponde in nessun’altra maniera che: “Sì, ci sono, anche se potrei aver problemi per tornare a casa.” e quando l’ulteriore risposta è che il passaggio è già stato trovato, allora chapeau e si parte.
Festeggiare il compleanno di una persona che non c’è più è insieme un segno di amicizia e rispetto profondo per l’operato dell’essere umano in questione ed è questo che in questa serata di venerdì 3 Aprile accade: si festeggia il compleanno di Thomas Balsamini – fondatore del Velvet scomparso un paio d’anni fa – chiamando sul palco una line-up d’eccezione: Donà, Afterhours, Samuel e Boosta dei Subsonica.
© Isabella Monti
Mentre salgo gli scalini in cemento per appollaiarmi in alto e poter prendere appunti senza dover spalleggiarmi con qualche vicino troppo movimentato, con il rischio anche di sembrare un cameriere con il foglio del servizio in mano, Lou Reed e la sua Walk on the wild side mi accompagnano morbidi,  il tempo di sistemarmi e il primo a salire sul palco è un ragazzo barbuto in giacca da boscaiolo, Godblesscomputers, che arriva precisamente nel momento in cui cerco di sapere da un avventore la scaletta della serata, ché a noi ci piace fare le cose, non saperle prima di farle. Prima ancora di poter ringraziare il vicino, che si rivelerà anche piuttosto chiacchierone, veniamo investiti e assorbiti insieme, da linee sincopate a loro volta disfatte da un assalto dubstep... continua a leggere qui
Come sempre ringrazio Valentina e Soundmagazine, ma stavolta ringrazio anche Isabella per le foto, Michele per il passaggio a Rimini e Veronica, ché senza di lei non ci sarebbe stata per me nessuna serata.

domenica 5 aprile 2015

Intermezzo Pasquale

- Ti avevo chiesto di non amarmi
- Infatti non t'amo. Non in senso metafisico.
- In senso metaché?
- Metafisico.
- Sì, quel che è! Mi hai amato, punto.
- Ma figurati!
- Eh figurati, non ora forse, ora non mi ami più, però mi hai amato!
- Non è vero.
- E' vero sì! Guarda, guarda qua sul labbro inferiore, guarda se non si vedono i segni?
- Ma che seg... Ah, cazzo! Fa male?
- E fa male sì, per Nettuno!
- Non volevo...
- Ma non dirlo neanche, stronzo, certe cose non succedono per caso.
- Poteva succedere a chiunque altro con chiunque altro.
- Sì, ma hai amato me e ti avevo chiesto di non farlo.
- Ma non sono stato io, è stata la canna.
- Sì vabbè. Se stessimo a badare tutte le volte alle canne, staremmo freschi!

" Dialoghi tra un pesce e un pescatore"



mercoledì 1 aprile 2015

Aforisma del giorno

"Ogni volta che penso a voi che mi dite: "Dai, che sei ancora giovane, hai tutta la vita davanti!", mi verrebbe da rispondervi che non è la vita davanti il problema, ma quella che c'ho di dietro"

sabato 28 marzo 2015

Cul in aria #7, Ovvero scintille di scrittura creativa in cucina

Waiting for Torta allo yogurt 


Partiamo da principio, cioè, che non è che un mal di testa è sempre furiero di sventure, metti ad esempio tu non voglia andare a lavoro, anzi, no no, meglio, tu non c'abbia voglia di scopare, un mal di testa, ma dico uno ogni tanto che sennò meglio consiglià na' biopsia, ti può anche salvare capre e cavoli.
E però, poi, ci sono quei mal di testa forti, tipo che lo senti proprio il sangue che ribolle e che son quelli di quando pure le guance ti diventano rosse e le orecchie bollenti e la bocca è riarsa e le mani sudate, ecco, quelli c'hanno due motivi: o è febbre e si curano più o meno sempre, più o meno tutti, o è il cuore e, se è il cuore, figlibbelli, allora i problemi alla testa son gli ultimi dei vostri pensieri.

venerdì 27 marzo 2015

Nichilismo del giorno - Di tragedie sociali più che social.

In tutti i social imperversano articoli e link che rimandano a quanto accaduto su quell'aereo. I fatti e il loro racconto siano benedetti, siano sempre benedetti e altrettanto il parlare per idee, il resto, signori, signore...
Troveranno, troverete, mai il buon senso di non aprire la bocca per sola egotica spinta di non restare in silenzio nella paura, immotivata, di apparire più ottusi, il buon senso di smetterla di giocare davvero alla consapevolezza di parlare di qualcosa, friggendo, invece, un'aria già quotidianamente satura e rarefatta di sproloqui e parole usate a casaccio?
 
Questa roba, questo vostro commentare e postare commenti di giornalisti e opinionisti è pornografia, è questa la roba per cui si dovrebbe provare ribrezzo, non due facce schizzate di sperma o un culo sfondato per lavoro.
Questo vostro scavare sudiciamente nel letame umano con l'intenzione di ritrovarvi del cibo non digerito da cui succhiare utile nutrimento.
Se di fronte a una tragedia siete solo in grado di speculare con la stessa attitudine con cui uno scarafaggio si nutre di scorie, siete un prodotto pubblicitario, rendetevene conto.
Buon venerdì...

venerdì 20 marzo 2015

Storizzamimimi #21

Ventuno oggi fa, rispettivamente all'età di trentatre e quarantacinque anni, mentre si trovavano a Mogadiscio come inviati di guerra, da ignoti vengono uccisi a colpi di kalashnikov la giornalista Ilaria Alpi e il suo cineoperatore Miran Hrovatin, che indagavano anche su un traffico internazionale di armi, rifiuti tossici e radioattivi, destinati agli africani, in cambio di tangenti e armi scambiate coi gruppi politici locali, in cui erano invischiati, tra gli altri, militari e personaggi dell'economia italiana. 
Oggi, mentre guardiamo l'eclissi per qualche istante, è bene ricordarsi che l'Italia non è al buio solo per qualche minuto.

mercoledì 18 marzo 2015

Soundmagazine.it - Paolo Benvegnù - Earth Hotel

Molti anni fa, ero ancora negli enti, m'imbattei in quella che, allora non potevo saperlo, sarebbe stata una delle più belle graphic novel mai lette, La locanda alla fine dei mondi di Neil Gaiman. 

martedì 3 marzo 2015

Cul in aria #6, Ovvero scintille di scrittura creativa in cucina

 Waiting for Moscow mule

Sigarette su sigarette e il fumo che mangiava prima le pareti di quel locale di periferia e poi anche le nostre bocche con una voracità nient'affatto normale, ma cosa poteva ancora essere  normale dopo il nostro quarto giro di drink? E, certo, non avremmo potuto chiamare cena due ciotole di olive verdi.
Avevo finito il mio Moscow mule e tu mi parlavi dei tuoi problemi di donna, il tuo esser da sola al mondo senza nemmeno un uomo a sorreggerti le spalle, ma poi a che servivano gli uomini, forse aggiungevi, "portano guai". Io avevo già perso il filo di ogni tua parola, intorpidito com'ero nel fondo dei tuoi occhi, quelle lucenti pietre opache di luna, a inseguire il disegno delle tue labbra che emettevano suoni inascoltati di un'accogliente dolce nota civettuola.
Come magneticamente attratto, mi ero avvicinato sempre di più a quelle linee in movimento, vestite appena di quel che restava di un rossetto rosso veneziano, sempre più tenue di bicchiere in bicchiere, di sorso in sorso. I nostri respiri erano a meno di un palmo di distanza, nei tuoi occhi se davvero avessi voluto, avrei potuto vederci l'interezza del mio volto. Prima fui colpito dall'oliva, poi potei sentire il gusto viscoso del Manhattan, il tuo Manhattan, investire il mio viso. 
"Stronzo!", avevo potuto udire distintamente nel vociare del mondo intorno, poi eri scivolata sui tuoi tacchi neri giù dallo sgabello e il fumo intorno, nella penombra del locale, aveva mangiato anche te. 
"Un'altra vittima, non c'è tregua" pensai "per chi ha sempre vissuto nel blu di un cielo senza nuvole, la nebbia è senza poesia". Quando mi voltai verso il bancone il quinto Moscow mule già mi stava attendendo e chissà quanti ancora ne avrei baciati prima di addormentarmi.


lunedì 23 febbraio 2015

Soundmagazine.it - Havah - Durante un assedio

Il compito della storia è duplice: da un lato è mostrarsi impietosa di fronte ai fatti, granitica fino a prova contraria; dall’altro è didascalico, nella speranza implicita che ci sia qualcuno dotato di sufficiente attenzione da leggerne il monito e apprenderlo.

sabato 21 febbraio 2015

Cul in aria #5 Ovvero: Scintille di scrittura creativa in cucina.

Waiting for Passatelli in brodo

Hai ragione, lo vedo da me, lo so di non essere un gran bello spettacolo, con la camicia per metà fuori dai pantaloni, il braccio ciondoloni, la faccia paonazza, gli occhi arrossati, sembra che abbia leccato una di quelle cazzo di rane Polinesiane o quello che è. 
Sono talmente di fuori che potresti essere uno sbirro e ti parlerei comunque come ti sto parlando ora, però dai, sto solo pisciando su un muro, sono anche entrato in questo vicolo per non sentirmi dire niente, tu che cazzo di scusa hai per essere qui? 
E poi non sono io quello messo peggio. 
Lo vedi quel cassonetto grigio accanto alla Notte stellata di Van Gogh fatta di affettati misti, passatelli in brodo e vino rosso del ristorante Da Vito vomitati? Lì dietro c'è accartocciato Filippo. 
Sì, fa schifo anche a me, ma adesso lo riporto a casa. Pensa che all'inizio della serata aveva detto: "Però non faccio tardi".
Potrei giocarmi quello che vuoi, è così che iniziano la maggior parte delle notti più balorde della nostra vita.


mercoledì 11 febbraio 2015

Soundmagazine.it - Intervista ai Non voglio che Clara

Ogni intervista necessita di un suo incipit, mi dicono dalla regia, e indeciso se generare una qualche vaga nostalgia raccontando in quale mondo vivessimo e cosa facessi io nel 2004, anno di Hotel Tivoli, il loro primo disco, oppure raccontare dell’incontro casuale proprio durante la disponibilità di questa intervista di una ragazza dagli occhi blu che li segue da sempre e che mi ha praticamente detto tutto quel che avrei voluto sapere su di loro, neanche fosse la biografa ufficiale, ho pensato di optare per una riflessione diretta sul ruolo che nello scrivere un’intervista mi piacerebbe sempre avere.

venerdì 6 febbraio 2015

Nichilismo del giorno. Ovvero di "Big Snow" e del Paese del Disservizio

Mi dicono che avete soprannominato sto cazzo nel culo di neve "Big Snow", quasi che a dargli un nome simpatico magari si renda più accettabile tutto: "Dai bambini adesso arriva Big Snow e vi porta la cioccolata calda nel letto" vi venisse una gelata a testicoli e ovaie in modo da non assemblare più inutili atomi umani.
Mi piacerebbe che per una cazzo di - bestemmia a piacere - di volta, questo Paese del Disservizio riuscisse a non farsi piegare dal tempo annunciato come se fossimo ancora dipendenti dai calessi.
Magari fino alla fine arriverò vecchio e sgangato e potrò dire: "Beh dai nonoshtante tutta queshta neve, alla shfine Trenitalia porta shciolo shcinque minuti di ritardo, l'Autoshtrada funziona e i marciapiedi shciono percorribili. Coshcì shci ho pure tempo per un grondino di bianco, prima d'uschì di casha".
In attesa, però, vi auguro che la diarrea vi svapori tipo fumi dell'Ilva dalle mutande.
Con rispetto.
Buon venerdì.

lunedì 19 gennaio 2015

Soundmagazine.it - Edda - Stavolta come mi ammazzerai?

La foto di un album di famiglia mancante del padre, comunque presente in qualità di fotografo e una domanda: “Stavolta come mi ammazzerai?”, che nasconde in sé la “rassicurante” certezza che succederà, a far da titolo al terzo album di Edda, al secolo Stefano Rampoldi, sono l’involucro di un lavoro per cui riuscire a trovare il modo per esprimere delusione e stupore ammirato, è come una specie di prova d’equilibrio sospesi sulla catastrofe,

giovedì 8 gennaio 2015

Aforisma del giorno

"Me lo ripeto tutti i giorni e tutti i giorni, puttana miseria, lo rifaccio, prima o poi imparerò a non leggere più i commenti lasciati in giro per la rete.
C'è da piangere, c'è da mettersi con la faccia sulla tazza del cesso e sperare che per il troppo piangere l'acqua non trabocchi prima di arrivare con la mano allo scarico
"

martedì 6 gennaio 2015

Nichilismo del giorno. Del vostro essere sudici

In merito alle due ragazze in Siria, non capirò mai la volgarità che vi spinge al commento - che anzi mi offende come se fossi io il vostro obiettivo - , ma soprattutto, né come possiate voi che credete in un qualche più o meno benevolo dio, proferire simili parole prive di alcuna carità, comprensione, rispetto; tantomeno capirò cosa debba essere accaduto nella vostra storia, per voi che non credete, da disumanizzarvi al punto di pensare alle vostre tasche piuttosto che alla vita umana.
Perché, indipendentemente da cosa abbiate nel cervello, stiamo parlando di ragazze di vent'anni - e tra voi ci sono padri, madri, fratelli, sorelle, nonni, porca puttana - umiliate nelle intenzioni e nel corpo e private della loro libertà.
E se vi commuovete per la tigre Birka che fa il ruttino e non per questo, signore e signori, fatevi vedere da un analista, ché per voi non c'è altro da poter fare
.

 
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