Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

venerdì 21 agosto 2015

Nichilismo del giorno: In morte di un mafioso

Pare che alla tenera età di 65 anni un mafioso di qualche stampo sia morto di qualcosa non ben specificato e il funerale sia stato celebrato in una qualche chiesa romana.
Ora, senza star nemmeno a sperticarmi in sproloqui su nostra madre Chiesa e sul suo modo di riconsiderare la meritocrazia dell'Aldilà, ché son cose loro, di celebrazione si è trattata dato che i nostri sempre capaci giornali parlano di evento, con tanto di carrozza, elicotteri a gettar petali sulla folla e prefiche al seguito del circo.
E mi fa venir in mente quando una fiction è sul filo dell'esaltazione della malavita, come se tutto diventasse epico o carico di un qualche significato encomiabile tipo: "Non son criminali, son birichini arricchiti". 
E invece no, son stronzi con la prepotenza in mano.
Ed è sempre bellissimo quando la realtà diventa fiction e il linguaggio subisce queste deviazioni mentali.
All'anima de li mortacci vostra, loro e della vostra deontologia professionale che ormai si chiama "leccoculi".

mercoledì 19 agosto 2015

Frivolezza del giorno

Ché io me lo vorrei immaginare Salvini, tutto sghignazzante, lì a pensare alla cacata da scrivere su Facebook: "Aspè adesso gli metto la foto di un negro con in mano una borsa da signora e gli scrivo sotto che Franceschini ha autorizzato le poste a consegnare le pensioni direttamente nelle mani degli extracomunitarii. No, no, meglio, gli scrivo quella della tassa sui cani commutata come mensilità a tutti i bazoola scafisti, sì dai che è estate e la gente è più sensibile alle bestie.
Chissà quanti like che busco stavolta, lo vedi che botto che faccio".
Ecco, io me lo vorrei immaginare, a scrivere robe con le spalle che gli tremano dalle risate per la burrasca che scatenerà con la sua dabbenaggine tra fedeli e contrari. Avrebbe pure più senso.

E invece, dev'essere solo un altro povero cristo pagato a buste di piscio con un contratto a progetto. 

venerdì 14 agosto 2015

Cul in aria #8, Ovvero scintille di scrittura creativa in cucina

waiting for Parmigiana

Molti da giorni sperano che piova e considerando che odio la pioggia più per il suo rendere impresentabile ogni cosa, che non per l'aspetto climatico in sé, il fatto che sia arrivato e stia spadroneggiando il caldo - che poi in qualche parte d'Italia la pioggia è già ampiamente arrivata - mi va anche bene. Ma questo è irrilevante.

Ciò che è rilevante, invece, è che d'Estate, nelle notti di cielo sereno, si riscopre il piacere primordiale di camminare, nonostante le scontatezze provenienti dalle macchine involate sui viali fino al prossimo semaforo rosso, rivolte da sciroccati urlanti a qualche ragazza succinta intenta a lavorare, che poi a vederla a piedi, da vicino, appare meno merce e più essere umano - come dovrebbe essere sempre - di quando si è in macchina ed è solo un'altra parte del paesaggio che ti scorre ai lati. E poi, le luci dei lampioni, quelli che ancora funzionano in attesa della messa a punto settembrina, che riverberano tremolanti e le automobili, poche, che sembrano ultimi cigolanti avanzi neolitici postmoderni di tutti i mesi precedenti ad Agosto.
Perché la città, almeno le città come Bologna, cambiano la loro natura di prigioni accoglienti, con i fiori ad affacciarsi oltre le grate, e diventano finalmente respirabili proprio in Agosto, quando gli umani, con tutti i loro mezzi, sono fuggiti chissà dove lasciando ai profughi quel che resta della pietra.

lunedì 10 agosto 2015

Soundmagazine - ManzOni - Si aspetta l'Inverno



C’è stato un tempo, nemmeno molti anni fa, in cui un titolo come Si aspetta l’inverno avrebbe fatto rispondere solo a me e a pochi altri che l’inverno sta arrivando, ora ne immaginerei ben di più visto l’ormai sdoganato messaggio in codice.

Aforisma del giorno

"Ne uccide più l'accidia della penna"
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