Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

giovedì 28 ottobre 2010

Incontro con l'autore - Roberto Mandracchia (27 ottobre)

Un posto che pare uscito da un miraggio librario, di quelle librerie che paiono la casa di uno studente universitario sballato, ma ben fonito di letture e di cd musicali ricercati, che vive da solo in un monolocale di 50 metri quadri con soppalco. Così è apparso il Modo infoshop di Bologna al nostro primo vero incontro. L'autore che avrebbe presentato il suo libro d'esordio in serata, sarebbe stato un giovane siculo di 24 anni, R. Mandracchia, Guida pratica al sabotaggio dell'esistenza, edito da Agenzia X.
Dal momento in cui ci si accomoda tra poltrone e sedie, si comprendono immediatamente due cose: la prima è che lo scrittore gioca abbastanza in casa; infatti la presenza di amici, amiche e conoscenti è percepibile dalle molte battute di confidenza (che sarebbero continuate per tutta la durata dell'incontro); la seconda è che se ci sono due parole che potrebbero dare il titolo all'incontro, queste sono "informalità" ed "emotività".


Non ho ancora letto il libro e pertanto mi asterrò dal dare peculiari giudizi sullo stesso, che rimanderò a data da destinarsi (anche perché gli spoiler son stati parte integrante della presentazione e vorrei invece invitarvi all'acquisto librario), ma gli estratti letti dall'autore e dallo scrittore Saverio Fattori, l'introduttore dell'incontro, accompagnati dall'arpeggio acustico della chitarra di Fausto Savatteri, sembrano promettere davvero bene, un assaggio nichilista di un libro breve e decisamente intenso, che sotto l'anagramma di Garogenti, nei meandri di una storia d'amore dai tratti agghiaccianti, nasconde la profondità tragicomica dell'animo del Sud, in particolare di quella parte di sud che si chiama Sicilia.
Come tiene a sottolineare Mandracchia (ma chiamatelo pure Roberto, a piacere) non si può avere un libro ambientato nel Sud, senza che si parli di Mafia, ma non è con la solita mafia che si avrà a che fare, quella dei gangster da prendere a modello, da cui sentirsi esteticamente appagati, bensì quella del quotidiano, che esiste proprio per insozzare il posto in cui vivi e non solo attraverso il puzzo dei soldi.

Un incontro che lascia l'amaro alla fine, proprio per la sua brevità di un'ora, che arriva quando ne vorresti di più. Un coito interrotto, per cercare un'analogia descrittiva al libro usata dallo stesso autore.
E sarà pure vero, forse, che "
la cosa che ci annienta è che non abbiamo ancora vissuto niente e già non ne possiamo più", ma chissà che almeno non se ne esca vivi per poterla raccontare.
Sempre che a qualcuno interessi.
Buona lettura e a presto.

Aforisma del giorno

"L'arte ha il pregio di far gongolare l'artista due volte: quando viene realizzata e quando lo realizza"

lunedì 18 ottobre 2010

Michail Afanas'evic Bulgakov - Cuore di cane

Titolo originale: Sabac 'e serdce
Autore: Michail Afanas'evic Bulgakov
Anno 1975
Edizione: Tascabili deluxe - Newton Compton editori
Pagine: 154

Se riflettiamo sulla problematica tecnica (per non parlare di quella etico-filosofica) offerta al giorno d'oggi dalla genetica sperimentale, ci apparirà oltremodo straordinario questo libro scritto nel 1925 e, sarà facile comprendere il perché quest'opera, non esattamente allineata al regime sovietico, abbia subito impedimenti alla sua pubblicazione, avvenuta solo verso la fine degli anni '80 del secolo scorso.

E' un libro con caratteristiche estremamente peculiari, ad esempio nella costruzione dei personaggi, che sembra soddisfino una ricerca di opposti che si incontrano e sovrappongono continuamente. Persino le due eccellenze del libro Pallinov il cane/esperimento/creatura e il dottore Preobrazénskij uomo/scienziato/padre partecipano attivamente a questo gioco degli opposti e ben al di là della sola relazione creatore-creatura. Gioco degli opposti, che naturalmente non rappresenta l'unica caratteristica, né necessariamente la più evidente, visto il continuo sfilare in rassegna dell'intera società russa. Ed è talmente vivido questo secondo aspetto, che, ampliato anche dai dialoghi e dalla presenza limitata di spazi in cui si dipana la trama, fa assomigliare l'opera più ad un carosello teatrale, che non ad un vero e proprio romanzo.

Cuore di cane non possiede i tratti grotteschi, disperati, terribili e malinconici del Frankenstein di Mary Shelley, ma quelli illimitati, curiosi e perversamente spietati della scienza contemporanea.
Buona lettura.

mercoledì 13 ottobre 2010

Aforisma del giorno

"In un mondo che vive di passato, la tradizione è l'unica cosa cui è davvero necessario attaccarsi"

giovedì 7 ottobre 2010

Nichilismo del giorno

"Questo è il motivo per cui odio la cronaca giornalistica, convoglia le intelligenze stimolandone l'emotività e alterandone l'attenzione. L'omicidio o lo stupro sono sempre delle enormi tragedie, lo è molto di più però l'inconsapevolezza di ciò che accade nel posto in cui vivi"

domenica 3 ottobre 2010

Valerio Aiolli - Fuori tempo

Titolo originale:
Autore: Valerio Aiolli
Anno 2004
Edizione: Sintonie Rizzoli
Pagine: 247


"La felicità non è mai fuori tempo"
Questo è il motto con cui l'autore, Valerio Aiolli, avviluppa in quarta di copertina il suo libro. Ed effettivamente è questo il leitmotiv della storia.

Protagonisti dell'intreccio sono Carlo Del Pozzo, professore universitario, ed Emma Fabiani, professoressa di liceo, entrambi prossimi alla pensione e con una situazione famigliare che pur nella sua normalità è continuamente sottoposta a equilibrio precario. "Storie di tutti i giorni", come le chiamerebbe Riccardo Fogli. La storia d'amore che nasce tra i due, raccontata dalla rispettiva voce/emotività di entrambi, è intervallata dalla voce/emotività dei loro famigliari co-protagonisti ed è questo escamotage narrativo, cioè quello di dare ad ogni personaggio il ruolo di voce narrante, di parti ora brevi, ora più lunghe, del romanzo, a celare l'inghippo. Infatti, benché tutti riescano a ritagliarsi la loro personale identità, gli intermezzi, nell'economia del romanzo, son privi di reale importanza, ancor di più per il fatto che risultano privi di una vera e propria conclusione.

Devo ammettere che non sono un amante dei romanzi sentimentali e non posso dire che Aiolli mi abbia sorpreso o catturato, questo nonostante la sua prosa, anche a volte un po' troppo barocca, ma assolutamente liscia e scorrevole. Ciononostante, alla fine di questa lettura mi son sentito avvolgere da una leggera veste di malinconia, la stessa, e non so dir perché, che avverto quando osservo quei quadri che hanno come soggetto il fronte dei palazzi; per intenderci, quelli in cui si intravedono finestre illuminate, qualche gatto sopra il tetto, qualche apparizione istantanea di uomini e donne intenti nelle loro quotidiane vite, tipiche soprattutto dell'illustrazione della mia infanzia.

Non so cosa ognuno di voi ricerchi in un romanzo sentimentale, ma se è il vento caldo e pensoso della malinconia, allora, questo
fuori tempo, vi piacerà.
Buona lettura.


Ps. L'illustrazione (che non è esattamente quella che avevo in mente, ma rende l'idea) è dell'illustratore Max Dalton.

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