Autore: Michail Afanas'evic Bulgakov
Anno 1975
Anno 1975
Edizione: Tascabili deluxe - Newton Compton editori
Pagine: 154
Pagine: 154
Se riflettiamo sulla problematica tecnica (per non parlare di quella etico-filosofica) offerta al giorno d'oggi dalla genetica sperimentale, ci apparirà oltremodo straordinario questo libro scritto nel 1925 e, sarà facile comprendere il perché quest'opera, non esattamente allineata al regime sovietico, abbia subito impedimenti alla sua pubblicazione, avvenuta solo verso la fine degli anni '80 del secolo scorso.
E' un libro con caratteristiche estremamente peculiari, ad esempio nella costruzione dei personaggi, che sembra soddisfino una ricerca di opposti che si incontrano e sovrappongono continuamente. Persino le due eccellenze del libro Pallinov il cane/esperimento/creatura e il dottore Preobrazénskij uomo/scienziato/padre partecipano attivamente a questo gioco degli opposti e ben al di là della sola relazione creatore-creatura. Gioco degli opposti, che naturalmente non rappresenta l'unica caratteristica, né necessariamente la più evidente, visto il continuo sfilare in rassegna dell'intera società russa. Ed è talmente vivido questo secondo aspetto, che, ampliato anche dai dialoghi e dalla presenza limitata di spazi in cui si dipana la trama, fa assomigliare l'opera più ad un carosello teatrale, che non ad un vero e proprio romanzo.
E' un libro con caratteristiche estremamente peculiari, ad esempio nella costruzione dei personaggi, che sembra soddisfino una ricerca di opposti che si incontrano e sovrappongono continuamente. Persino le due eccellenze del libro Pallinov il cane/esperimento/creatura e il dottore Preobrazénskij uomo/scienziato/padre partecipano attivamente a questo gioco degli opposti e ben al di là della sola relazione creatore-creatura. Gioco degli opposti, che naturalmente non rappresenta l'unica caratteristica, né necessariamente la più evidente, visto il continuo sfilare in rassegna dell'intera società russa. Ed è talmente vivido questo secondo aspetto, che, ampliato anche dai dialoghi e dalla presenza limitata di spazi in cui si dipana la trama, fa assomigliare l'opera più ad un carosello teatrale, che non ad un vero e proprio romanzo.
Cuore di cane non possiede i tratti grotteschi, disperati, terribili e malinconici del Frankenstein di Mary Shelley, ma quelli illimitati, curiosi e perversamente spietati della scienza contemporanea.
Buona lettura.
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