Forse non essenzialmente io, ma io

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Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

venerdì 1 febbraio 2013

Soundmagazine.it - Ved - Ved

Se qualcuno, come ho fatto io, si prendesse la briga di cercare la parola ved, scoprirebbe che Google riporta come prima voce quella riguardante un’azienda di produzione e manutenzione di tubi e raccordi, quindi, solo al secondo posto, il presunto curioso, troverebbe il vero soggetto della mia ricerca.
Non so se sia il caso di farlo, ma il nome di questa band svedese composta da cinque polistrumentisti, omonimo al disco d’esordio, è traducibile con legna da ardere e per quanto mi ci scervelli non ne capisco il motivo, non riesco a trovare il registro narrativo, ammettendo che debba essercene uno.

Ved è un’amalgama strumentale distillata con tremolanti tendenze elettroniche arricchite da una struttura ritmica, ripetitiva e cadenzata, di basso e batteria molto ben definita ed è evidente dal primo ascolto che, dietro ai titoli e alle scelte armoniche rispettive delle nove tracce, c’è più di una storia autoconclusiva e non collimante con la successiva, o meglio s’intravede la possibilità di una vicenda, ma è con la didascalia successiva a ogni titolo, presente sulla seconda di copertina, che questa traspare più evidente. 
E’ una sperimentazione ricercata e profonda, quella scelta da questo gruppo proveniente dall'area “Möllan” di Malmö, Svezia. 

E qui c’è una storia nelle storie, che forse spiega almeno il perché in questo lavoro così tecnico, si senta così tanto l’insieme di più influenze e non si avverta un forte processo di limatura, qualità che rende il prodotto finito interessante, ma anche per sua stessa natura debole. Möllan è uno di quei posti in cui sembra che il mondo si sia ristretto e sia diventato una massa indistinta pur in tutte le sue zigrinature, è una zona che in poco tempo da quartiere operaio si è trasformata in centro culturale, permeata da una forte vivacità cosmopolita. Ed è questa la caratteristica di questo disco così elettrico, così folk, così metodico, il mettere insieme bene senza però arrivare al compromesso di limatura e si sente il peso di questa mancanza.
 

Ved, come veduta (d’insieme), come vedere (da un’altura ciò che circonda e accostarlo senza soluzione di continuità), come vedente (cioè colui che è intento nell’atto di osservare), oppure se preferite “legna da ardere”.
Buon ascolto.

Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l'opportunità.

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