Sir Winston Leonard Spencer Churchill
Aspettavo da un paio di mesi questa possibilità, perché quando si parla di polemologia del mondo antico (e adesso è da un po' che ne sono a digiuno) ho gli occhi che mi fanno PLIN PLIN (che so bene a cosa rimanda questo suono, ma le onomatopee quelle sono, c'è poco da fare).
Comunque nel pomeriggio di ieri mi son trovato a partecipare alla presentazione de Il mestiere delle armi, il nuovo libro di Federica Guidi (che è un po' una di famiglia, vista la sua vicinanza agli Shingo Tamai) edito da Mondadori.
Ora, se raccontassi come al mio solito la presentazione, correrei il rischio di tramutare il resoconto dell'evento in una lezione di storia e non essendo il mio obiettivo rimanderò l'attenzione al libro dopo averlo letto. Questo nonostante tenga a precisare che la leggerezza con cui è stato trattato un argomento così storicamente fondamentale da un gruppo di presentatori d'eccezione (quali son da considerare i professori Angelo Panebianco e Giovanni Brizzi), è stata non solo piacevole, ma assolutamente alla portata anche dei "nonaddettiailavori", caratteristica che sembra essere stata mutuata anche dallo scritto della Guidi.
E poi il viso gigioneggiantemente solare di Federica sul palco dell'Ambasciatori è una fotografia che non sono sicuro di poter tradurre in lettere!
Ora, se raccontassi come al mio solito la presentazione, correrei il rischio di tramutare il resoconto dell'evento in una lezione di storia e non essendo il mio obiettivo rimanderò l'attenzione al libro dopo averlo letto. Questo nonostante tenga a precisare che la leggerezza con cui è stato trattato un argomento così storicamente fondamentale da un gruppo di presentatori d'eccezione (quali son da considerare i professori Angelo Panebianco e Giovanni Brizzi), è stata non solo piacevole, ma assolutamente alla portata anche dei "nonaddettiailavori", caratteristica che sembra essere stata mutuata anche dallo scritto della Guidi.
E poi il viso gigioneggiantemente solare di Federica sul palco dell'Ambasciatori è una fotografia che non sono sicuro di poter tradurre in lettere!
Per intanto godetevi un estratto del pomeriggio di ieri e la quarta di copertina del libro.
"Fanno il deserto e lo chiamano pace." Così lo storico Tacito descrive i
legionari di Roma, espressione rapace di uno Stato in espansione. In
effetti, nell'immaginario collettivo, l'esercito romano rappresenta una
compatta, inarrestabile macchina da guerra. Un esempio ineguagliabile di
efficienza e disciplina. E lo fu davvero, anche se non fu solo questo.
Seguendone l'evoluzione è possibile ripercorrere lo sviluppo dell'intera
società romana. Proprio ciò che in questo volume fa Federica Guidi,
puntando la lente d'ingrandimento sulle forze armate dell'Urbe, che a
prima vista appaiono una realtà monolitica. Partendo dall'epoca regia
per arrivare alla tarda età imperiale, l'autrice descrive con uno stile
sapientemente vivace l'articolazione delle legioni, le tecniche di
guerra, ma anche gli aspetti più quotidiani della vita dei soldati:
dalla costruzione delle macchine belliche alle pratiche mediche di
soccorso, dall'addestramento all'organizzazione dei castra. Per
scoprire che le legioni furono lo specchio della grandezza di Roma e
della sua straordinaria capacità di includere e integrare l'altro, il
diverso"
Alla vostra curiosità dite di attendere qualche passo in là.
A presto e buona lettura!
Alla vostra curiosità dite di attendere qualche passo in là.
A presto e buona lettura!
meraviglia! non sapevo di questo libro e adoro Giovanni Brizzi... :) Lo voglio subito!!!
RispondiEliminaAttenzione, Giovanni Brizzi ne è stato solo "relatore", ha presenziato infatti all'evento, ma l'autrice è solo Federica Guidi!
EliminaA presto e grazie del tuo tempo!
A.
Molto interessante!!! Lo cercherò in libreria.
RispondiEliminaBuona ricerca e buona lettura!
EliminaA presto.
A.