Sono passati ormai quasi due anni dalla prima volta che li vidi in un
mini live durante Il Tutto Molto Bello – manifestazione musico-calcistica
bolognese che coinvolge a livello nazionale molte dell’etichette indipendenti
del nostro panorama musicale - e da allora son diventato uno dei loro più
accaniti fan. Si parla degli Eugenio in Via di Gioia, progetto artistico tra i
più giovani e propositivi degli ultimi anni che dopo aver co-vinto (si potrà
dire o dichiariamo licenza poetica?) il premio Buscaglione, hanno nel Settembre
scorso vinto il Rivelazioni Live di Keep On dell’anno 2014/2015. Li abbiamo
seguiti live, li abbiamo visti su palchi grandi in aperture ad altre band e in
minuscole sale affollatissime e a noi ci piacciono di molto, vi dirò. Sicché
alla fine, ma magari è un inizio, riuscimmo anche a intervistarli. Tutti e
quattro.
Attualmente portano in giro il loro primo disco “Lorenzo Federici”, che è stato a sua volta preceduto da un Ep.
1. Che il nome Eugenio in Via di Gioia sia un
gioco di parole costruito sui vostri cognomi è ormai risaputo, ma la traduzione
letterale è più vicina a: un tizio che si chiama Eugenio, in cammino sulla
strada che dovrebbe condurlo verso un emotivo stato di benessere, oppure, a un
medesimo tizio, in attesa di qualcosa o qualcuno in questa via, che caso ha
voluto chiamarsi di Gioia? Ci sono altre alternative?
Paolo - Mi sento di dire
che il tizio in questione, il signor Di Gioia, una volta è passato per caso in
questa via e ha avuto un'illuminazione!
Eugenio - Potrebbe essere
interpretato come una metafora, la" via di gioia" diventa la strada
da cui gran parte delle nostre canzoni
prendono ispirazione.
Lorenzo - La Via Di Gioia è
come il cammino di Santiago.
Emanuele - L'alternativa
più plausibile è questa: un tizio di nome Eugenio che "inVia"
messaggi di gioia attraverso la sua musica!
2. In due, forse tre anni,
sembra che stiate bruciando rapidamente ogni tappa conquistando certificazioni,
premi, supporto di pubblico e addetti del settore. Quali dei vostri punti di
forza ritenete sia stato più utile per il raggiungimento di questi risultati?
P - Dal mio punto di vista
suonare per strada è stata sicuramente una prova di forza che ci ha reso molto
più sicuri sul palco. Poi a noi piace molto coinvolgere il pubblico e non vogliamo
mantenere una "certa distanza" con la gente che ci vuole ascoltare.
Eu - Il nostro modo di fare
musica si lega indissolubilmente alla continua ricerca di attenzioni e allo
spontaneo atteggiamento teatrale. Quindi sicuramente il nostro essere istrionici
ha contribuito parecchio a far risaltare i brani dal vivo, ma sono sicuro che
una buona parte del successo sia merito del rapporto di amicizia che si è
consolidato negli anni tra noi quattro!
Lo - Il nostro punto di
forza è sicuramente il live, ci piace giocare con il pubblico, alternare
momenti di delirio ad altri più riflessivi e intimisti. Altro passaggio
fondamentale dettato anche dal momento storico in cui stiamo vivendo è il
rapporto che abbiamo con i social network e con le persone.
Ema - Credo che uno dei
nostri più grandi punti di forza sia la capacità di coinvolgere il pubblico sia
durante lo spettacolo che in altri momenti, facendo sentire la gente che ci
segue sempre parte attiva del progetto.
3. Scambiatevi di posto e
parlatemi di chi ha recensito il vostro disco, ma anche i vostri live (non
necessariamente nomi e cognomi). Leggete le recensioni e a cosa pensate?
P - Ho letto parecchie
recensioni e posso dire che ho apprezzato molto quello che è stato scritto, sia
dal punto di vista positivo che negativo. Preferisco che la gente sia critica,
perché ti può insegnare a crescere e a prendere decisioni per il futuro.
Eu - Ogni volta è un colpo
al cuore, ogni recensione ho paura che il nostro disco venga demolito. La
verità è che io so abbastanza bene i punti criticabili e le sfumature più
intelligenti delle nostre canzoni quindi se le recensioni riescono a
sviscerarne di nuovi, prima mi stupisco e poi provo a trasformarli in spunti
per migliorare. Un po' come è successo con il brano "Ho perso", nato da una sconfitta schiacciante.
Lo - Sono sempre divertenti
da leggere e quasi mai rispecchiano la verità.
Ema - Pensiamo che sia
sempre bello sapere che qualcuno abbia avuto la pazienza e il tempo di
ascoltare le nostre canzoni e addirittura commentarle con pensieri articolati.
Vuol dire che quello che facciamo, nel bene o nel male, è arrivato agli
"addetti ai lavori". Per fortuna fino ad ora non abbiamo ricevuto
molte recensioni negative o critiche poco costruttive, però siamo sempre curiosi
di conoscerne gli autori.
4. Al di là del significato
stretto della parola "indipendente", che resta un Nodo Gordiano meno interessante
di quel che forse sembri, cosa di quest'ambiente musicale vi piace al punto da
sembrare come un regalo di Natale l'esserci invischiati e cosa vi lascia invece
imbarazzati e perplessi?
P - La parte bella di
questo panorama musicale è che hai la possibilità di conoscere molti artisti e
riesci ad instaurare un dialogo per confrontarti sui vari argomenti.
Personalmente trovo un po’ imbarazzante l’invidia che può girare attorno agli
artisti, però penso faccia parte del gioco.
Eu - La più bella
caratteristica del mondo indipendente sono le persone che non hanno perso la
voglia di ascoltare per la prima volta un gruppo sconosciuto, affezionandosi e
parlandone con gli amici. Il regalo più grande che ci sia stato fatto: la
possibilità di crescere poco per volta, dalla strada ai palchi. Il rovescio
della medaglia è che questo mondo spesso è troppo dipendente da se stesso e non
vuole in alcun modo "mischiarsi" con il mondo mainstream,
rivendicando gelosamente la propria identità e voltando le spalle a tutto ciò
che nasca o diventi commerciale.
Lo - Per fortuna ci sono
molte cose belle come le nuove amicizie, i momenti divertenti, persone che
seguono e amano la tua musica. Purtroppo questo non accade sempre e ogni tanto
ti trovi a condividere situazioni sgradevoli.
Ema - Di quest'ambiente ci
piace la possibilità di entrare in stretto rapporto con altre band emergenti
come noi, conoscere tantissime persone e avere un contatto sempre diretto coi
fan. Quello che lascia un po' perplessi è il fatto che molta gente attribuisca
alla parola "indipendente" un genere musicale, in realtà crediamo sia
solo da intendere come mondo a parte da quello mainstream e che non c'entri
nulla col genere di musica che si va a proporre.
5. Siete in quattro compari e
quel vostro stare bene insieme è una delle cose più evidenti sul palco, mi fate
il regalo di sparlarvi un po' alle spalle? Così solo per il gusto di seminare
guasconicamente zizzania! Ditemi almeno una roba che proprio non sopportate di
ognuno degli altri tre.
P - Descrivo i lati
peggiori degli altri tre: Emanuele Via è un ritardatario cronico, Lorenzo
Federici è un bel cinico e Eugenio Cesaro è l'uomo con la testa fra le nuvole,
però io CI voglio bene a sti tre ragazzi.
Eu - Vado al brucio:
Emanuele è distratto, Paolo è impaziente e Lorenzo è lento.
Lo - Siamo molto affiatati
e ci troviamo bene insieme, però, detto questo... Emanuele è il ritardatario e
sono sicuro che gli altri scriveranno la stessa cosa. Eugenio ogni tanto è
troppo entusiasta e Paolo è un pettegolo.
Ema - Paolo è sempre molto
arrabbiato quando faccio tardi alle prove, Eugenio è sempre molto arrabbiato
quando dico stupidaggini nelle interviste, Lorenzo non è mai arrabbiato. Ecco,
questi sono i loro punti deboli diciamo.
6. Quando passerete da Bologna
e che tipo di pubblico pensate di trovare?
P - Saremo a Bologna il 17
marzo al Cortile Cafè e speriamo di trovare la gente che abbiamo trovato finora:
attenta, simpatica e propositiva.
Eu - DICIASSETTE MARZO,
TUTTI PRESENTI AL CORTILE CAFE'! CI SARA' UN SACCO DI GENTE, SARA' UNA FESTA!
... QUANDO CANTO URLO SEMPRE!
Lo - Suoneremo il 17 marzo
al Cortile Cafè, il pubblico sarà attento e caloroso come al solito Bologna non
deludererà le aspettative.
Ema - Pensiamo di trovare
il pubblico che troviamo già, cioè ragazzi della nostra età, ma anche più
giovani e più grandi, speriamo solo in numero maggiore!
7. Ci piacciono passato e
presente, ma adesso mi piacerebbe che mi raccontaste del futuro, cosa vi
aspetta?
P - Nel futuro ci aspetta
il nostro secondo disco e lo vogliamo far uscire alla fine del 2016. Siamo
impazienti, non vediamo l'ora!
Eu - Col prossimo disco il
mio obiettivo è di poter rendere la nostra musica economicamente sostenibile
per tutta la squadra di persone che fino ad oggi hanno creduto negli Eugenio in
Via Di Gioia lavorando sodo giorno per giorno!
Lo - Solo Dio lo sà
Ema - Ci aspetta qualche
mese di duro lavoro per preparare il nuovo album e poi una vita rose e fiori,
speriamo.
Ps. Ringraziando Valentina e Sound Magazine per l'opportunità.
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