“Pelle: [pèl-le] s.f.
Rivestimento più esterno
del nostro corpo
e più in generale, di un vertebrato”
Alexander Gonzalez Delgado - Senza nome |
Anche
un filo di luce mi basterebbe per distinguermi in questo specchio.
Detesto
gli specchi. Distorcono la realtà. Rendono la nostra naturale asimmetria
talmente deforme, da poterla assimilare a quella di un quadro di Picasso e, in
questo acuire le imperfezioni perfette che dovrebbero renderci unici, svelano
impunemente la nostra natura mostruosa, nascosta sotto i panni che tutti i
giorni indossiamo.
Come
se fossimo tutti innocenti. Niente di più falso.
Le
favole, alla fine, hanno vinto. Nessuno le conosce più, ma tutti sanno
raccontarsele.
Eppure,
nonostante il mio disprezzo, sono qui ad ammirare le mie nudità. Se il pensiero
non fosse così perverso vorrei potermi soddisfare da solo.
Qui.
Ora.
Riempire
il mio stesso corpo svuotando il mio godimento ansimante. Sono in uno stato di
eccitamento nervoso. Nello specchio le forme dei miei muscoli sono come geometrie
scalene, le vene in risalto sono enfie del mio sangue, autostrade sottocutanee.
La penombra mi rende come lucido, quasi riflettente. Sono il marmo di un dio
greco del Canova.
Se
chiudessi gli occhi, immerso in questo silenzio potrei sentire il più perfetto
dei muscoli, il mio cuore, pulsare sotto gli strati di peli, pelle, nervi,
muscoli, e ossa. È a riposo, pur nel mio stato di eccitamento, è a riposo. Lo
sa il mio cervello, lo sanno le mie orecchie, persino i miei tessuti, se
potessi trovare un modo per lasciarglielo esprimere, me lo direbbero.
...
scritto per "Pelle" mostra fotografica di Alexander Gonzalez Delgado.
Buona lettura!
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