Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

mercoledì 19 ottobre 2011

First stop Bulagna


Luca Salce - Bologna Cochran

"Vigna, nel mio cortil nereggia un fico
l'albero sarto del gran padre Adamo.
Io pranzo all'ombra de' suoi rami e dico:
- Vecchia Bologna, t'amo!"
Olindo Guerrini - Memorie bolognesi

L’altro giorno mentre rispondevo al commento su un post fattomi da Brina, un’amica ritrovata, mi è venuto in mente che non stavo quasi ricordandomi più quando fossi arrivato a Bologna, cioè da quanto tempo avessi aperto questa nuova parentesi.

In realtà per scoprirlo, avrei potuto usare un metodo infallibile, cioè spulciare Facebook, ma un po’ per amore della ricerca come unione di più dati e quindi del procedimento deduttivo, un po’ perché se mi fossi messo su Facebook a cercare avrei potuto impiegare più tempo di quanto mi ci vorrà per la pensione, ho chiamato in causa un paio di persone che avrebbero potuto essere davvero informate sui fatti, a cui ho poi aggiunto ogni possibile dato: mail, appunti, recensioni scritte.
Alla fine dell’intera quanto breve indagine son arrivato alla soluzione.
Oggi 19 ottobre, che l’anno scorso è caduto di martedì, ma poi si è pulito e disinfettato (non sto sentendo il tutumchà del tamburo, perché?), si chiude il primo anno che sono qui a Bologna, la Grassa, la Dotta, la Rossa.

Non ricordo se ho già scritto altrove questa cosa (ah sì, qui), però se dovessi dividere la mia vita, lo farei parlando delle case/camere in cui ho vissuto, un modo decisamente personale in cui suddividere il proprio senso della vita. Penso anche che questo post sarà funambolicamente a metà tra il sentimentale e l’ironico, quindi amatemi e poi odiatemi e poi amatemi e poi odiatemi e poi apprezzatemi [cit.].

Comunque Bologna è davvero una città perfetta per chi cerca una dimensione più artistica, anzi mi hanno detto che dieci anni fa era ancora meglio, c’era anche più droga.
Ma la cosa più bella è il modo creativo con cui ti costringe a ingegnarti. Ad esempio io sono talmente in merda che per onorare il motto: “la necessità aguzza l’ingegno”, ho escogitato un modo per poter campare in città senza dover spendere soldi per l’affitto, certo è un po’ scomodo e obbliga ad avere un bagaglio piuttosto drastico, ma risulta funzionale. Con il giusto numero di cartoni e coperte infatti si può dormire anche dignitosamente al freddo e al gelo e i portici riparano anche dalla pioggia; per l’igiene basta invece iscriversi in palestra, non solo aiuta nella costruzione di un corpo solido atto a proteggersi di notte dai malintenzionati, che mia nonna diceva sempre stai attento quando uno sconosciuto ti si avvicina e cambia strada, questo prima che il medico accertasse la sua gravissima forma di schizofrenia; dicevo, quindi oltre a guadagnarci in robustezza, può diventare anche un posto dove potersi lavare e toelettare per bene (doccia calda inclusa) per la modica cifra di 50 euri (ma se non posson trovare di più a buon mercato).
No dai, amenità a parte il luogo è ganzo e c’è sempre qualcosa da fare, tipo percorrere in bicicletta dieci km al giorno tra andare e tornare dal posto in cui lavori, ma ho visto di peggio, finora i 90 minuti di treno regionale della tratta Legnano-Milano, con la media di una persona ogni tre giorni che piombava a terra folgorata da un attacco epilettico, sono impareggiabili.
A parte il lato artistico un’altra cosa che mi piace di Bologna è la gente molto aperta. Ma anche in questo caso al cospetto dei milanesi anche gli erotomani eterosessuali dell’isola penitenziaria SenzaFica son più affabili.

Grazie per l’accoglienza Bologna, per le tue tre camere in un anno, per i tuoi compagni di casa, per i tuoi soldi (pochi), per le conoscenze (tante), per tutte quelle piccole cose vitali che anche mentre annaspo surfando a malapena sul Mar Marron, mi fanno dire “ma come è già passato un anno? Che vuoi farci, il tempo vola quando ci si diverte”.
Fine del primo anno.
Buona lettura.

Ps. Il disegno è di un illustratore che si chiama Luca Salce, qui potrete trovare i suoi lavori o una loro parte. Voglio specificare che sono arrivato al sito/blog attraverso la semplice ricerca googliana Disegni Bologna. Qualora dovesse non essere accolta benevolmente la mia ruberia accetterò mesto (più di Franco Mesto) la rimozione.
Pps. Si dà il caso, tra l’altro, che la vita sia particolarmente goliardica, per cui, Luca, sappi che se sarai nei giorni del 45 giri film festival al CostArena, visto che ho letto che sei tra i partecipanti al contest, lavorando io in quel circolo, potrai cercarmi per pestarmi all’americana. A presto!

4 commenti:

  1. e qualcosa mi dice che ci resterai ancora per molto a Bologna. O no?
    Buon primo compleanno , Soccia burdel!

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  2. Finché mi resterà l'ultimo euro.
    Son di quei capitani che affonda con la barca. ^^
    A presto e grazierrimissime!

    RispondiElimina
  3. Ciao Andrea, non ti preoccupare: la citazione è apprezzatissima.
    Anche io ho vissuto a bologna, 4 anni in tre case, 12 coinquilini, piazza s.Stefano, il dams... ormai sembra passata una vita, ma il tuo articolo mi ci ha fatto tornare la mente, quindi... grazie!

    Se ti interessa, ne esiste anche una versione a colori!

    http://2.bp.blogspot.com/_76HA55jpse4/TPArGDb5MjI/AAAAAAAAANM/x0p_Dczw5E4/s1600/Schermata+2010-11-26+a+22.47.06.png

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    Risposte
    1. Dove c'è gusto, non c'è perdenza, si dice dalle mie parti!
      Grazie anche per la versione a colori!
      ... a presto!
      A.

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Commentate, ché solo nello scambio c'è ricchezza per entrambi.

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