Luca Salce - Bologna Cochran |
"Vigna, nel mio cortil nereggia un fico
l'albero
sarto del gran padre Adamo.
Io pranzo
all'ombra de' suoi rami e dico:
- Vecchia
Bologna, t'amo!"
Olindo Guerrini - Memorie
bolognesi
L’altro giorno mentre rispondevo al
commento su un post fattomi da Brina,
un’amica ritrovata, mi è venuto in mente che non stavo quasi ricordandomi più
quando fossi arrivato a Bologna, cioè da quanto tempo avessi aperto questa
nuova parentesi.
In realtà per scoprirlo, avrei potuto
usare un metodo infallibile, cioè spulciare Facebook, ma un po’ per amore della
ricerca come unione di più dati e quindi del procedimento deduttivo, un po’
perché se mi fossi messo su Facebook a cercare avrei potuto impiegare più tempo
di quanto mi ci vorrà per la pensione, ho chiamato in causa un paio di persone
che avrebbero potuto essere davvero informate sui fatti, a cui ho poi aggiunto
ogni possibile dato: mail, appunti, recensioni scritte.
Alla fine dell’intera quanto breve
indagine son arrivato alla soluzione.
Oggi 19 ottobre, che l’anno scorso è
caduto di martedì, ma poi si è pulito e disinfettato (non sto sentendo il
tutumchà del tamburo, perché?), si chiude il primo anno che sono qui a Bologna,
la Grassa, la Dotta, la Rossa.
Non ricordo se ho già scritto altrove
questa cosa (ah sì, qui),
però se dovessi dividere la mia vita, lo farei parlando delle case/camere in
cui ho vissuto, un modo decisamente personale in cui suddividere il proprio
senso della vita. Penso anche che questo post sarà funambolicamente a metà tra
il sentimentale e l’ironico, quindi amatemi
e poi odiatemi e poi amatemi e poi odiatemi e poi apprezzatemi [cit.].
Comunque Bologna è davvero una città
perfetta per chi cerca una dimensione più artistica, anzi mi hanno detto che
dieci anni fa era ancora meglio, c’era anche più droga.
Ma la cosa più bella è il modo creativo
con cui ti costringe a ingegnarti. Ad esempio io sono talmente in merda che per
onorare il motto: “la necessità aguzza l’ingegno”,
ho escogitato un modo per poter campare in città senza dover spendere soldi per
l’affitto, certo è un po’ scomodo e obbliga ad avere un bagaglio piuttosto
drastico, ma risulta funzionale. Con il giusto numero di cartoni e coperte
infatti si può dormire anche dignitosamente al freddo e al gelo e i portici
riparano anche dalla pioggia; per l’igiene basta invece iscriversi in palestra,
non solo aiuta nella costruzione di un corpo solido atto a proteggersi di notte
dai malintenzionati, che mia nonna diceva sempre stai attento quando uno
sconosciuto ti si avvicina e cambia strada, questo prima che il medico
accertasse la sua gravissima forma di schizofrenia; dicevo, quindi oltre a
guadagnarci in robustezza, può diventare anche un posto dove potersi lavare e
toelettare per bene (doccia calda inclusa) per la modica cifra di 50 euri (ma
se non posson trovare di più a buon mercato).
No dai, amenità a parte il luogo è ganzo
e c’è sempre qualcosa da fare, tipo percorrere in bicicletta dieci km al giorno
tra andare e tornare dal posto in cui lavori, ma ho visto di peggio, finora i
90 minuti di treno regionale della tratta Legnano-Milano, con la media di una persona
ogni tre giorni che piombava a terra folgorata da un attacco epilettico, sono
impareggiabili.
A parte il lato artistico un’altra cosa
che mi piace di Bologna è la gente molto aperta. Ma anche in questo caso al
cospetto dei milanesi anche gli erotomani eterosessuali dell’isola
penitenziaria SenzaFica son più affabili.
Grazie per l’accoglienza Bologna, per le
tue tre camere in un anno, per i tuoi compagni di casa, per i tuoi soldi
(pochi), per le conoscenze (tante), per tutte quelle piccole cose vitali che
anche mentre annaspo surfando a malapena sul Mar Marron, mi fanno dire “ma come è già passato un anno? Che vuoi
farci, il tempo vola quando ci si diverte”.
Fine del primo anno.
Buona lettura.
Ps. Il disegno è di un illustratore che
si chiama Luca Salce, qui potrete
trovare i suoi lavori o una loro parte. Voglio specificare che sono arrivato al
sito/blog attraverso la semplice ricerca googliana Disegni Bologna. Qualora
dovesse non essere accolta benevolmente la mia ruberia accetterò mesto (più di
Franco Mesto) la rimozione.
Pps. Si dà il caso, tra l’altro, che la
vita sia particolarmente goliardica, per cui, Luca, sappi che se sarai nei
giorni del 45 giri film festival al CostArena, visto che ho letto che sei tra i
partecipanti al contest, lavorando io in quel circolo, potrai cercarmi per
pestarmi all’americana. A presto!
e qualcosa mi dice che ci resterai ancora per molto a Bologna. O no?
RispondiEliminaBuon primo compleanno , Soccia burdel!
Finché mi resterà l'ultimo euro.
RispondiEliminaSon di quei capitani che affonda con la barca. ^^
A presto e grazierrimissime!
Ciao Andrea, non ti preoccupare: la citazione è apprezzatissima.
RispondiEliminaAnche io ho vissuto a bologna, 4 anni in tre case, 12 coinquilini, piazza s.Stefano, il dams... ormai sembra passata una vita, ma il tuo articolo mi ci ha fatto tornare la mente, quindi... grazie!
Se ti interessa, ne esiste anche una versione a colori!
http://2.bp.blogspot.com/_76HA55jpse4/TPArGDb5MjI/AAAAAAAAANM/x0p_Dczw5E4/s1600/Schermata+2010-11-26+a+22.47.06.png
Dove c'è gusto, non c'è perdenza, si dice dalle mie parti!
EliminaGrazie anche per la versione a colori!
... a presto!
A.