Titolo originale: LMVDM - La mia vita disegnata male
Autore: Gianni "GIPI" Pacinotti (a quanto pare nome in divenire)
Anno 2008
Edizione:Coconino press (Fusi orari)
Pagine: 143
Pagine: 143
"Ho mentito tutte le volte che ho detto "sto bene".
Tutte le volte. E questo lo sapevano tutti.
Era per questo che distoglievano lo sguardo.
Siamo tutti vigliacchi, non è vero?"
Non so quante volte mi è capitata tra le mani questa graphic novel, direi decine di volte, anche se poi lasciandomi perplesso nell'acquisto ho sempre optato per altri più sicuri lidi. Poi è arrivato Natale e tadaaan eccotelo in regalo. Un bel colpo netto alla mia insicurezza di consumatore e così eccomi qua.
Da quando ho finito di leggere LMVDM avverto addosso un senso di nostalgia, di quella che lasciano gli amici dopo una bella festa di bagordi a casa tua, quando il salotto ti sembra sporco cinque volte di più di quanto non sia normalmente e dentro senti le bollicine dell'allegria svampare, mentre nel rumoreggiare dei tuoi gesti cominci a sparecchiare da solo la tavola.
GIPI racconta una storia, che sia davvero autobiografica o quella di un altro non importa, e in questo cammino mescola sapientemente umorismo e dramma, fantasie allucinate (anche letteralmente) e vita vera, bianco e nero e colore, disegno stilizzato e minimalista e acquerello magistrale. Tutto è un passaggio che diventa come il rincontrarsi dopo tanti anni con un amico, anzi con il miglior amico di un tempo dal quale la vita, un po' mamma un po' porca com'è, ti ha allontanato separando le strade. E' una seduta dalla psicologo, in cui lo psicologo è il lettore, solo che è troppo coinvolgente il racconto per non farsi tirare dentro.
Il suo stile è asciutto, piacevole e divertente e nelle sue parti più introspettive regala delle piccole perle da ricordare con cura.
Adesso andate a leggere, poi ci vediamo in piazza, mettiamo da parte tutto ciò che dovrebbe essere davvero inutile e lasciamo il tempo a sospendere tra noi intrecciandolo a qualche chiacchiera a qualche abbraccio, ci prendiamo un caffè e ci raccontiamo di quante ne abbiamo passate insieme o di quante ne avete passate prima di essere con me in quel momento.
Buona lettura.
Buona lettura.
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