Oggi su Twitter, piattaforma su cui da qualche tempo mi muovo con più costanza, la casa editrice Einaudi (almeno da quel che mi è parso) ha scatenato l'hashtag #blogletterari aggiungendo le domande cosa siano, se esistono, quali siano le caratteristiche per render tale definizione corretta. Si trattava di una chiacchierata a più voci tra gli utenti, curiosità che partendo da quel cancelletto a inizio di sigla ha scaturito una serie di discussioni.
Ora, non ho seguito l'argomento di discussione abbastanza da poter sapere quali siano stati gli sviluppi e non sono sicuro di poter dire che in fondo trovo la cosa davvero da discutere.
Mi spiego, si può forse polemizzare della qualità generale dei blog letterari esistenti in Italia, ma di quale stima potremmo mai parlare? E' evidente che l'apparato più creativamente esplosivo non potrà certo essere prodotto da gruppi autorali strafrequentati e straconosciuti come quello di Finzioni, che, tra l'altro, pur in tutta la sua assoluta qualità di settore e organizzazione resta molto più webzine che non blog e quindi di cosa stiamo parlando?
E non voglio nemmeno considerare gli "Eh sì, una volta sì che c'erano dei bei blog" o peggio i "Massì blog letterari non ce ne son mai stati".
Per favore siamo seri la sola rete italiana è una fornace incredibile di blog e questi non sono niente di meno che un'espressione creativa, spesso forse solo pseudo-tale e anche abbastanza facile se vogliamo, ma in svariati casi quantomeno interessante, del resto se vengono pubblicati i vari Moccia o Melissa P, che per leggerli (sempre ad averne voglia) bisogna pure pagarli quanto qualunque altro scrittore dalle caratteristiche straordinarie, ben vengano stuoli più o meno di dilettanti che pongano gratuitamente allo sbaraglio la loro creatività e quel che sarà del loro prodotto finale, sarà.
Comunque questo è solo un gancio, non penso di dover dare particolari spiegazioni riguardo a cosa sia un blog letterario o una webzine letteraria, non più di quanto già non faccia attraverso questa mia appendice di contenuti extra, la quale per mia imperdonabile mancanza soprattutto graficamente risulta davvero molto poco curata; semmai se proprio volete posso dare preferenze, ma le mie, per quel poco (molto poco) che conosco del mondo in byte e html lo potete trovare qui sulla destra scorrendo verso il basso.
E dunque siamo al vero motivo di questo post, che è quello di pubblicizzare questo evento appena scoperto, intendo scoperto oggi, Il Festival dei Blog Letterari che per la prima volta in Italia avrà luogo il 7 e 8 luglio 2012 a Thiene, nella provincia di Vicenza. Il sito a questo indirizzo verrà inaugurato il 16 febbraio.
Io ci sto facendo un pensierino, poi voi mi dite che volete fare...
A presto e buona lettura.
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Breve aggiornamento, per saperne di più sulla scintilla autorale che ha fatto scaturire la discussione andate qui
A presto e buona lettura.
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Breve aggiornamento, per saperne di più sulla scintilla autorale che ha fatto scaturire la discussione andate qui
Io ultimamente mi trovo sempre più spesso a leggere cose eccellenti su blog di gente "normale" e delle minchate fotoniche su libri di "scrittori", chissà perchè... eh, chissà.
RispondiEliminaSi è scatenata una discussione che presto si è distaccata dall'articolo originale.
RispondiEliminaNel mio articolo "La Bambina di Neve e i #BlogLetterari", da cui è nata la discussione (vedi storify allegato), mi chiedevo se era l'ora che i blog potessero davvero competere con la carta stampata. E riportavo una risposta a una mia domanda di Einaudi editore.
Come scrivevo oggi su Twitter: non voglio meriti, per carità. Non voglio nemmeno però che altri se ne prendano, né che si approrino della discussione. L'importante è la discussione in sé.
Tutto qui: http://www.arturorobertazzi.it/2012/01/10/la-bambina-di-neve-e-i-blogletterari/
Grazie, Arturo, sia dato a Cesare quel che è di Cesare!
RispondiEliminaA presto!
A.
Ps. Mia cara Vale, sono d'accordo con te...
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