Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

martedì 31 gennaio 2012

Soundmagazine.it - Il teatro degli orrori - Il Mondo nuovo

… Entrati videro appeso al muro uno splendido ritratto del loro padrone, quale l’avevano visto l’ultima volta in tutta la magnificenza della sua meravigliosa bellezza e gioventù. Per terra giaceva un uomo morto con un coltello piantato nel cuore. Aveva i capelli bianchi, il viso raggrinzito e ripugnante. Soltanto esaminando gli anelli riuscirono a riconoscerlo.”
Oscar Wilde - Il ritratto di Dorian Gray

Ho deciso di aprire con una citazione libraria con lo scopo di raccontare l’effetto immaginifico prodotto da Face cancel, la copertina realizzata dall’artista Roberto Coda Zabetta, per questo album di fine gennaio dei Teatro degli orrori pubblicato da La Tempesta e distribuito dalla Universal.
Il mondo nuovo, terzo disco della band, comincia il suo essere concept dalla copertina, ritraendo in un’indecifrabile espressione il volto grinzoso, sfregiato, appena mostruoso di un uomo. E l’uomo è il centro se non anche il suo nucleo artistico.

Avevo sentito Cerco te il primo singolo estratto e la mia delusione era stata totale. E’ chiaro che non sempre si può scrivere qualcosa che piaccia a tutti, ma l’imbattermi in un pezzo simile era andato ben oltre, non tanto per la sua qualità, quanto più che altro per la qualità a cui il gruppo di Capovilla e compagni ci ha abituato dal 2007 a questa parte e la crescita a mio parere non c’entra nulla, semmai c’entra la voglia di raggiungere un pubblico più vasto. Tuttavia, soprattutto per l’immensa stima artistica che nutro verso di loro, mi ero ripromesso di attendere l’ascolto del resto del disco prima di tirare le somme.


Il mondo nuovo si presenta, quindi, come un racconto, un insieme di storie, di viaggi alla ricerca di qualcosa, di emigrazione, di una terra bellissima e martoriata a forma di stivale chiamata Italia, di se stessi e del prossimo. Sedici tracce che con voce spietata disegnano modi di essere, quando si parla di persone (Doris, Pablo, Ion, Adrian), o di vivere (la già citata Cerco Te, Vivere e morire a Treviso). L’uomo descritto nell’album è sempre sul filo della solitudine, spesso è ripugnante (esattamente come l’uomo della copertina), ma non di meno è da amare. Il disprezzo e l’odio si mescolano infatti all’amore nei testi di quest’album, ricco di collaborazioni (c’è persino Caparezza e il suo rap in Cuore d’oceano), ricchissimo di nuove influenze soprattutto nelle miscelazioni ritmiche. Tutto questo però non mi è bastato. Non ho idea di cosa mi sarei dovuto aspettare, ma sebbene abbia trovato molto interessante l’idea del racconto, sono in dubbio sulla realizzazione finale.
Mi spiego: non è un brutto disco, anzi è piacevole l’ascolto e la canzone Pablo, che naturalmente non è l’unica, ma è quella che mi ha colpito di più, ha un intro strumentale pazzesca, ma mi domando quali cose in più stia raccontando dei Teatro che già non era stato da loro raccontato. Ai posteri l’ardua sentenza, o forse ai prossimi ascolti. Non so.
Buon ascolto.

Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l'opportunità!

2 commenti:

  1. A dirla tutta ascoltando il primo singolo scelto "E cerco te" sono anche io rimasta delusa, non mi sembravano loro, talmente lontani da canzoni come " La canzone di Tom" o " A sangue freddo" o ancora "Direzioni diverse" giusto per citarne alcune, ben lontani da quello a cui ci avevano abituati, come hai giustamente scritto tu.
    Nemmeno il brano "Pablo" mi ha colpito, diversamente da quello che ha fatto al tuo ascolto.
    Attualmente non so come sarà l'intero album, ma diciamo che in questo momento non trovo dei presupposti giusti per farmelo piacere! Ma prometto che ascolterò con molta attenzione.

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    Risposte
    1. E' un disco senza dubbio più complesso da mandar giù (per chi si è avvicinato a loro da "Dell'Impero delle tenebre") e per certi versi più ascoltabile, senza dubbio in grado di abbracciare un pubblico più vasto.
      Comunque è stato molto difficile tirare queste somme, è stata sicuramente tra le recensioni più complesse che mi sono trovato a scrivere.
      A presto e grazie!
      A.

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Commentate, ché solo nello scambio c'è ricchezza per entrambi.

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