Partiamo da una definizione importante ai fini della comprensione di questo lavoro, cos'è la psicopatologia? Trattasi di una disciplina indipendente legata alla psicologia, avente per oggetto il funzionamento anormale
dell’attività psichica e per scopo l'individuazione delle cause specifiche delle
diverse malattie mentali e dei diversi disturbi comportamentali. Essa si esprime attraverso la scelta di dare priorità al mondo interno e alle esperienze vissute dal paziente stesso.
Decisamente roba seria.
E se ci son due qualità che rendono più interessanti (anche oltre ogni ragionevole dubbio) le cose, soprattutto quelle serie, queste sono ironia e leggerezza. Con questa intenzione nasce il connubio decisamente perfetto tra Gaspare Palmieri, psichiatra e cantautore, e Cristian Grassilli, psicoterapeuta, musicoterapeuta e cantautore, (che ho entrambi conosciuto durante una loro presentazione live del progetto) che ha dato vita a Psicantria. Il manuale di psicopatologia cantata, libro-cd edito dalle Edizioni La Meridiana.
Il libro del progetto è stato realizzato con la collaborazione dell'Università di
Modena e Reggio Emilia e ha visto la partecipazione di psichiatri,
psicoterapeuti, pazienti, e associazioni di familiari, coinvolgendo nella prefazione un entusiastico Francesco Guccini.
Il disco è invece una raccolta di figure problematiche affette da disturbi psichiatrici espresse attraverso un'ironia dei testi mai grossolana e un'armonia musicale in costante movimento, che basandosi su un folk cantautorale si avvicina al country in canzoni come Il cowboy bipolare e al funky di Funky-fobico, fino anche a un blues-pop di L'ultima ninna nanna.
Ho apprezzato dal vivo questo lavoro e l'ho riapprezzato ora nel riascoltarlo e credo che la motivazione per cui sia rimasto quel senso di piacevole partecipazione, sia legato al modo con cui i due autori (che non dimentichiamolo, sono comunque due specialisti del settore) son riusciti a parlare di un mondo complesso, articolato e spesso per ovvie ragioni curriculari apparentemente alieno. E questa scelta stilistica, l'uso della musica per parlarsi è ammirevole, oltre che in questo caso molto ben riuscito.
Buon ascolto!
Buon ascolto!
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