Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

mercoledì 19 dicembre 2012

Soundmagazine.it - Manzoni - Cucina povera



Dalla finestra i rumori del mercato del venerdì,
 pioppi alti e una gru che porta mattoni
 tra le nuvole e dov’è mio padre, dall’86

Una notte di molto tempo fa, al  tempo eravamo agli inizi del due davanti alle unità, un amico, in uno di quei momenti in cui ti pare che ci sia come a teatro l’occhio di bue a inquadrarti, tirò una boccata alla sigaretta e poi sbuffando una nuvola di fumo aggiunse: “Il motivo per cui i singoli momenti di una vita, anche i più belli, non potranno mai ottenere, se non raramente, il sincero stupore emotivo di chi non è partecipe al momento è la musica. La vita manca di una colonna sonora.”

Cucina povera dei Manzoni è una raccolta di storie brevissime, dove i testi sono più parlati che cantati, la parola diventa poesia in prosa e la musica è quella colonna sonora danzante o stridente che manca alla vita. Sospensioni e fibrillazioni post rock e morbidezze armoniche si insinuano in un disco che affronta tematiche sociali come nella traccia d’apertura, Mario in diretta tv, ed emozionanti condivisioni di vita quotidiana o relazionale, fino a concludersi con l’intimismo de La strada.
Cucina povera non è quel che chiamerei un disco soffuso, ma va ascoltato con attenzione, in silenzio, e non solo perché in qualunque altro modo andrebbe persa la tensione emotiva delle liriche, ma soprattutto perché non ci può essere alcuna altra via che quella offerta dall’ascolto tacito per sentire l’avvicendarsi reciproco degli strumenti alla voce e il loro rendere attoniti, sorpresi, sentimentalmente vivi.
Buon ascolto! 



Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l'opportunità.

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