Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

sabato 28 aprile 2012

Iotatòla live (27 Aprile 2012)

"... Stai tranquillo anche se la fabbrica
sta pisciando nel Mediterraneo
sarebbe molto peggio se chiudesse."
Iotatòla - Giuralo Mario

Maremma impestata devo scegliere: o smetto di bere o divento un alcolista e smetto di sentire le campane di NotreDame, che così non si può continuare assolutamente. Un mal di testa ingovernabile da stamattina. 
Comunque con un po' di acciacchi e di ritardo eccoci qui, ché non è che io vada a vedere i concertini solo perché mi ci possa eventualmente divertire, eh no, troppo facile sarebbe. Poi a dirla tutta questo resoconto (non proprio questo questo, intendo uno simile) l'avrei già dovuto pubblicare da un pezzo.
Essì, perché l'evento di chiusura del Rifugio acustico (la rassegna marchiata La Fabbrica), ospitata ieri dal Rifugio del Neurone, sarebbe dovuto andare in scena un po' di tempo fa. Vi ricordate quando in Italia, verso metà Febbraio, eravamo tornati nel pieno dell'Era Glaciale, nessuno l'aveva previsto, nemmeno il Sindaco Alemanno e quindi il concerto fu rimandato. Finalmente però grazie a questa Primavera che sembra un principio d'Estate (non ci sono più le mezze stagioni, è risaputo) dopo un tour di date pazzesco (che presumo sia solo a metà) le due ragazze della Palermo d'amare son approdate a Bulagna. Il progetto musicale, che sta portando in tour il disco Io Divento Viola (MaFi 2011), è Iotatòla (alias di Serena Ganci e Simona Norato), qual nome! Aspettate che ve lo riscrivo così, magari capite meglio "Io Ta Tola" e non mi metto a ripetere la tiritera della gestazione letta nella stessa perfetta salsa su svariati articoli (bravi i giornalisti che copiano i comunicati stampa), che è veramente ganza a dir la verità, ma se cercate ve la trovate da voi e oltre a far del bene al cervello, fate pure esercizi digitali senza poi lasciarvi appiccicaticci i polpastrelli, che non è poco.
Tutto il preambolo era comunque per dire che io queste due bellissime sicule le stavo aspettando da Febbraio e il Rifugio acustico, ancora una volta, non mi ha tradito. 
 
Spettacolari! Sin dall'ingresso sul palco introdotto dalla musica di Ok il prezzo è giusto e dalla voce mitica di Raffaella Bragazzi. Il live delle Iotatòla è un misto di ironia, sarcasmo, ritmo, due voci che riempiono ogni eleganza e dissonanza acustica, un'interessante e divertente poetica e un suono ben miscelato di loop station chitarra elettrica e batteria compartecipata (con grancassa da un lato e tamburo, timpano e piatto dall'altro). Mescolanza che dà vita a un'alchimia deliziosa, composta da silenzi musicali riempiti da un paio di splendide caratteristiche: spontanea comicità al femminile e un uso non solo godibilissimo, ma davvero ben calibrato del revival. Il quale viaggiando dalla suddetta televisiva introduzione è passato per la Rettore e poi per un pezzo a sorpresa, che se indovinate prima di averne sentito la prima parola, vincete un commento qui sotto. Nel senso di scrivetemi se lo indovinate, avete un minuto e dieci secondi per farlo. 

Avevo pensato di chiudere inizialmente in un'altra maniera, ma all'ultimo mi son ricordato di una cosa importante e ho ritenuto indispensabile firmare così. Tutto di questa band parla con una voce bellissima, e lo fa semplicemente, con un'aria leggera anche di fronte a temi impegnati. Queste due ragazze sono argento vivo, e averle viste in scena ieri è stata una vera meraviglia. Quando dai temi più scanzonati ci si è posati sulla tradizione, la loro interpretazione di Cu ti lo dissi (della cantante siciliana Rosa Balestrieri) è diventata la ciliegina su una torta, messa da una bambina di quattro anni che ha già abbastanza coscienza di sé da dire: IoTaTòla, io da sola (alla fine ve l'ho detto), e da far sì che questa espressione di perfetta delineatura dei propri spazi, divenisse a sua volta il nome di un progetto musicale sulla cui bravura non c'è nemmeno il minimo dubbio per cui scherzare. 
Chepau!
A presto e buon ascolto!

Ps. Ma pare solo a me o nel secondo video tra gli altri vocalismi vien detto Iotatola? 
Pps. Quindi un ringraziamento speciale a Charlotte Pitagora per i contributi video, più che necessari.

5 commenti:

  1. Willy, il principe di Bel-Air?!
    Bella recensione e brave loro!
    Comunque è proprio in questo video che mi par di sentire "iotatola" o mi sbaglio?!

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    Risposte
    1. No no, era qui!
      Ma hai indovinato davvero? VivA!
      A presto!
      A.

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  2. Le conosco perchè sono palermitane come me, le trovo originalissime e assolutamente competenti,due vere musiciste. Una band che meriterebbe più successi.

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    Risposte
    1. Ciao!
      Sono certo che continuando di questo passo riceveranno una più che meritata attenzione. Diciamo che ci vorrà solo un po' più tempo!
      A presto!
      A.

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Commentate, ché solo nello scambio c'è ricchezza per entrambi.

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