Titolo originale: Luxley
Autore: Valerie Mangin - soggetto Francisco Ruizgè - disegno Jean-Jacques Chagnaud
Anno 2011
Edizione: 001 edizioni
Pagine:144 + 96
"Anno 1191 Accade l'inimmaginabile. Approfittando della partenza dei Re cristiani per la Terza Crociata, una grande armata di Maya, Aztechi e altri guerrieri venuti d'oltremare invade la Cristianità inerme. 300 anni prima di Cristoforo Colombo il Nuovo Mondo ha osato invadere il Vecchio ..."
Bellissimo, fresco, pulito e godibile, dall'inizio alla fine.
Siamo nell'ucronia storica: "... e se non gli occidentali con la loro tecnologia matallurgica anni luce avanti e le loro malattie fossero, come sono, approdati nel Nuovo Mondo, ma invece gli americani nativi (del nord, ma soprattutto del sud) grazie alla sapienza dei loro stregoni avessero previsto l'arrivo degli occidentali e per impedire la distruzione del loro mondo fossero arrivati in Europa, cosa sarebbe accaduto?" Ma certo, se la sarebbero vista con Robin "Hood" of Locksley! (Luxley è alla francese).
Il beniamino della definizione ruolistica di chaotic good (cioè che contravviene alle leggi e agli ordini per il bene comune) l'abbiamo visto in molte salse, qui per la prima volta diventa un un po' leader, un po' gaglioffo e un po' sciamano e questa sua nuova incarnazione è perfetta.
Il what if diventa quindi l'inizio di una storia fantastica (intesa proprio come fantasy) eccezionale, che partendo dalle avventure degli Allegri Compari giunge in Francia, in Medioriente fino a travalicare l'oceano e aprire il mondo ancora inesplorato del Sud America.
La narrazione, tra storia, misticismo, magia e intreccio politico, risulta costruita fin nei minimi dettagli, e confonde talmente tanto da sovrapporre costantemente i buoni ai cattivi, superando anche lo stesso significato della dicotomia e mescolandoli, rendendoli irriconoscibili come natura delle cose vuole che sia e creando dei personaggi verosimili che ben si avvicinano a quanto già si può sapere sul loro conto (intendo dalle fonti della nostra storia/letteratura). I disegni sono densi sia nei tratti sia nel colore, e continuamente non fanno altro che accentuare la bellezza dei dialoghi, fittissimi.
Insomma, Luxley è una graphic novel in due volumi (raccolta italiana dei cinque volumetti francesi), assolutamente riuscita, che senza indugio vi consiglio di comprare e lo suggerisco in modo così diretto perché merita davvero troppo per lasciarvelo solo intendere dalle mie considerazioni.
Buona lettura!
"Anno 1191 Accade l'inimmaginabile. Approfittando della partenza dei Re cristiani per la Terza Crociata, una grande armata di Maya, Aztechi e altri guerrieri venuti d'oltremare invade la Cristianità inerme. 300 anni prima di Cristoforo Colombo il Nuovo Mondo ha osato invadere il Vecchio ..."
Bellissimo, fresco, pulito e godibile, dall'inizio alla fine.
Siamo nell'ucronia storica: "... e se non gli occidentali con la loro tecnologia matallurgica anni luce avanti e le loro malattie fossero, come sono, approdati nel Nuovo Mondo, ma invece gli americani nativi (del nord, ma soprattutto del sud) grazie alla sapienza dei loro stregoni avessero previsto l'arrivo degli occidentali e per impedire la distruzione del loro mondo fossero arrivati in Europa, cosa sarebbe accaduto?" Ma certo, se la sarebbero vista con Robin "Hood" of Locksley! (Luxley è alla francese).
Il beniamino della definizione ruolistica di chaotic good (cioè che contravviene alle leggi e agli ordini per il bene comune) l'abbiamo visto in molte salse, qui per la prima volta diventa un un po' leader, un po' gaglioffo e un po' sciamano e questa sua nuova incarnazione è perfetta.
Il what if diventa quindi l'inizio di una storia fantastica (intesa proprio come fantasy) eccezionale, che partendo dalle avventure degli Allegri Compari giunge in Francia, in Medioriente fino a travalicare l'oceano e aprire il mondo ancora inesplorato del Sud America.
La narrazione, tra storia, misticismo, magia e intreccio politico, risulta costruita fin nei minimi dettagli, e confonde talmente tanto da sovrapporre costantemente i buoni ai cattivi, superando anche lo stesso significato della dicotomia e mescolandoli, rendendoli irriconoscibili come natura delle cose vuole che sia e creando dei personaggi verosimili che ben si avvicinano a quanto già si può sapere sul loro conto (intendo dalle fonti della nostra storia/letteratura). I disegni sono densi sia nei tratti sia nel colore, e continuamente non fanno altro che accentuare la bellezza dei dialoghi, fittissimi.
Insomma, Luxley è una graphic novel in due volumi (raccolta italiana dei cinque volumetti francesi), assolutamente riuscita, che senza indugio vi consiglio di comprare e lo suggerisco in modo così diretto perché merita davvero troppo per lasciarvelo solo intendere dalle mie considerazioni.
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