Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

lunedì 2 maggio 2011

La morte di Bin Laden. Ovvero una preghiera.

Non vorrei occuparmi di questo, ma lasciare che la cosa che sto pensando (probabilmente banale, ma temo non superflua) mi resti dentro non mi va, per cui scrivo.
Come sapete, ormai passata l'ora di cena è impossibile esserne allo scuro, alla fine l'hanno preso. Il più ricercato 54enne, il sedicente
Osama bin Muhammad bin ʿAwaḍ bin Lāden, è stato finalmente ammazzato! Evviva che gran giubilo. Perdonate se non salto di gioia, ma visto che non sto vedendo l'ultima puntata del Grande Mazinga non mi pare che morto bin Laden si possa dire chiusa la guerra, anche perché ancora non abbiamo esportato a sufficienza la democrazia. Ma scusate, divagavo.


A ogni modo oggi ero lì in palestra, quando ho inavvertitamente ascoltato una delle istruttrici parlare dell'affare Torri Gemelle a uno dei pesisti (entrambi miei coetanei); la prima spiegava al ragazzo come lei non ci vedesse tanto chiaro riguardo a tutta la questione (Torri Gemelle, bin Laden, guerra, morte dell'infame) e gli sviscerava la teoria complottista; l'altro a tutte le affermazioni di lei maldestramente documentate (probabilmente perché solo citate per sentito dire o magari non troppo approfondite) rispondeva, con faccia appena contratta dall'incredulità sorniona: "non credo che"; "non penso che possano aver potuto"; "ma dai è impossibile".
 
Stavo per intervenire. Mi sarebbe piaciuto chiedergli al ragazzo cosa facesse nella vita, quale istruzione avesse avuto, ma venivo da una discussione complessa affrontata per tutta la mattina che riguardava le privatizzazioni e mi sono tirato indietro. 
A memoria la prima volta da dieci anni a questa parte che non mi intrometto in una discussione di questo tipo. Ho continuato a guardare in silenzio, ero arrabbiato, infastidito e sopra ogni altra cosa impensierito.

Avvenimento:
Abbiamo un ambiente qualsiasi.
Tre coetanei.
Una discussione che sarebbe seria, trasformata in fantomatico massimo sistema, anche un po' più appiattito, tutto sommato.
Una ragazza che racconta, non troppo ben informata sui fatti.
Un ragazzo che non risponde strettamente alle cose che gli vengono dette, se non con frasi di incredulità irridenti.
Un terzo (impiccione) che ha ascoltato e osservato gli altri due, appena più informato sui fatti, con un disegno ben più ampio riguardo a ciò che è accaduto e a cosa ha importanza di ciò che è accaduto, con non molte sicurezze, salvo il non essere vero quel che ci hanno fatto intendere.

Mentre tornavo a casa, mi sono sentito vuoto. Perché sono stato attore a mia immediata insaputa, cioè senza che me ne accorgessi lì per lì, dei quotidiani siparietti in cui latitiamo.
Non c'è bisogno che io entri in gamba tesa su nessuno. Non è questo il motivo di questo post. Quello che sto per darvi non è un consiglio. Non è una lettura. E' una preghiera. 
E' una mia preghiera di essere umano a voi altri esseri umani.
Non Rispondete "io non credo" senza motivare il perché.
Non Rispondete
"non penso che possano aver potuto".
Non Rispondete
"ma dai è impossibile".

Non so se esistono delle oggettività, molto probabilmente no. 
Questa mia preghiera però è l'unico modo che conosco, per poter comprendere il mondo in cui viviamo, l'unico per trovare una via, che non sia tra quelle scabrose che quotidianamente ci indicano.
Leggete, informatevi, chiacchierate, osservate. 
E quando l'avrete fatto dubitate e ricominciate di nuovo.
Vi prego.
A presto e buona lettura.

Ps. Un nobel per la pace che usa le parole che ha usato Obama, ci fa riflettere molto su quel premio e su quanto valga.

2 commenti:

  1. condivido la tua preghiera. solo una cosa.
    obama ha usato le parole giuste per prenotare il secondo mandato. ok, avrebbe potuto aggiungere un "avremmo voluto prenderlo vivo", ma la presa per il culo sarebbe stata fin troppo palesata.

    per quel che mi riguarda, cospirazioni o meno, c'è un folle maniaco omicida in meno sulla terra.

    spero sia solo il primo.

    RispondiElimina
  2. Sì, alla fine se è questo sì.
    Ma per me è guerra. E dato il basso valore, in queste nostre guerre, del gruppo di comando, che sia morto lui o un soldato invasato, è solo una questione di propaganda. Non molto di più...

    A presto!
    A.

    RispondiElimina

Commentate, ché solo nello scambio c'è ricchezza per entrambi.

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