Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

venerdì 16 marzo 2012

Soundmagazine.it - Radical Kitsch - Limo

Ci sono dei film che restano dentro e non è che sempre tutti abbiano grandi qualità, grandi storie o grandi attori, semplicemente son lì, a rappresentare qualcosa di pittoresco in cui ci si è imbattuti e che è rimasto a latitare nei meandri della memoria. La frase di oggi è: "Oh babbo, ho perso la bandierina, dai cerchiamola nella mota, forza!", ma non è la follia che mi ha spinto a galla questa immagine tratta dal film Noi uomini veri di Maurizio Ponzi, è il titolo di un disco che ho scoperto a dir poco casualmente, che ha il nome di Limo, cioè mota, cioè miscuglio, cioè intruglio naturale di terriccio e acqua e pietruzzame vario, cioè amalgama. 

Limo, album dei Radical Kitsch alias Giovanni Conforti (voce e autore di testi e melodie), Francesco Capriello (piano), Gianluca Capurro (chitarre), è un lavoro articolato, per certi versi geniale, istrionico e variegato, che attraversa molti generi musicali dal rock compassato di Demodè, a quello con influenze pop di Hoplà e demenziali di Quanta ipocrisia e Diario di un ignavo, fino al rock steady di Mario col metano e Vespe e zanzare
L'album è costruito su un concept che ancora una volta è richiamato proprio dal titolo. Il richiamo al limo è tratto infatti dalla Commedia dantesca dove il limo è il luogo in cui patiscono immersi gli accidiosi che qui sono rappresentati in maniera scanzonata, briosa ed esilarante dalle dieci figure umane e non dei dieci brani, un folto gruppo di fuori tempo, di esasperazioni improvvise e di istantanee del quotidiano.

Limo è un divertissement leggero, una prova ben riuscita di piacevolezza musicale e irriverenza  testuale goliardica non esageratamente sboccata, come spesso si tende per associazione al genere, ascoltandolo ho avvertito i brividi divertenti di quando da ragazzino mi avvicinavo al rock demenziale imparandone a memoria i testi, ma la cosa più ganza è che l'ho ri-fatto oggi con circa quindici anni in più.
Buon ascolto!
 
 
Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l'opportunità!

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