Titolo originale: Choke
Autore:
Anno 2003
Edizione: Piccola Biblioteca Oscar
Pagine: 280
Autore:
Anno 2003
Edizione: Piccola Biblioteca Oscar
Pagine: 280
"Se stai per metterti a leggere, evita.
Tra un paio di pagine vorrai essere
da un'altra parte. Perciò lascia perdere.
Vattene. Sparisci finché sei ancora intero.
Salvati ..."
Era sera. Eravamo intorno al tavolo della sala da pranzo/cucina io e altre tre donne che, insomma, non stiamo parlando di un cazzo, cioè leggasi di una qualunque cosa che abbia la stessa ampiamente connotabile importanza dell'aria fritta. A ciabattare un aumento di cose insulse aggiungeteci la televisione accesa, non importa il canale, né il programma, la percentuale sarebbe comunque in aumento.
E niente, siamo lì a trangugiare mandarini, arance e frutta secca e a ciarlare, quando a un certo punto la donna alla mia destra si infila due spicchi di mandarinoin bocca, apre e chiude, apre e chiude, inghiottisce, poi irrigidisce un braccio tendendolo a contrasto con il tavolo e tossisce. Uno. Due volte. Non fa in tempo con il terzo sussulto che le dò una manata brutale a metà schiena. Un suono sordo talmente forte da produrre un piccolo "pat" come eco e quella nella mano sinistra, quella più vicina alla bocca, si sputa questi due pezzi d'agrume mezzo smangiucchiati, il viso le si imporporisce di vita, gli occhi di lacrime. E pure i miei occhi e quelli delle altre presenti non son da meno.
Ecco, Palahniuk questo aneddoto (ma non proprio questo qui) l'ha scritto qui, in Soffocare, o almeno l'ha scritto come principio, punto di partenza di una storia molto più grande e, bisogna ammetterlo, quando quel figlio di puttana saputo ci ficca il verbo scopare, fottere, incuneare, sussultare, ficcare, perchiare, stantuffare, ci mette le sue pittoresche geniali trovate come quella del ciccione sorridente e nudo con l'orango e le sue castagne, la sua scrittura esilarante e sboccata e ci aggiunge un sesso-dipendente come Victor Mancini, dicevo, mentre sta scegliendo questa strada, questo protagonista, questa storia, lo sa già che il lettore non potrà far altro che farsi cullare in questo disturbo.
"Attrazione per la perversione" non è il modo di dire esatto, ma è il primo che viene in mente.
Buona lettura!
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