Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

venerdì 29 aprile 2011

Incontro con l'autore - Maurizio Matrone (28 aprile 2011)

"Quello che leggerete 
non è nient'altro che un romanzo
un'autentica storia da non credere"


Prima personale apparizione alla sala degli incontri allestita dalla Feltrinelli, chi l'avrebbe detto che si sarebbe trattato di un bunker, non mi ero mai accorto che la sede libraria avesse anche delle scale.
"Bella scheggia" direte voi di fronte al mio far spallucce!
Il pomeriggio di oggi ha visto protagonista Maurizio Matrone e il suo libro Piazza dell'Unità edito dalla Marcos Y Marcos, presentato da un Alberto Sebastiani in una veste molto più istrionica del nostro primo incontro al Modo.

Il libro, che nasce dall'esperienza diretta sulla strada degli anni passati in polizia dall'autore, è ambientato a Bologna e trae il suo titolo dalla famosa piazza della torrita città emiliana,  che nella trama resta il centro focale, snodo dei suoi intrecci amorosi, sociali e interrazziali. Ma se la piazza è il luogo, sono i personaggi a reggere la struttura di questo romanzo che, posato sul grottesco, alterna il suo registro oscillando sapientemente dal drammatico al sardonicamente comico. 
Non è questione di buoni o cattivi, ma comunque i personaggi si dividono in due parti: i protagonisti extracomunitari di seconda generazione, che pur con i loro allucinati giri di vite vorrebbero solo non sentirsi così diversi, come il mondo intorno sembra fargli credere, e le "comparse" italiane (poliziotti, voci cittadine, umarell bolognesi), che non perdono occasione per sciorinare luoghi comuni e bassezze di ogni tipo. Tra questi due gruppi i contatti sono contati (se mi consentite il gioco di parole), e si fondano sulla fisicità o spinta dalla natura sessuale, matrice che regola un po' tutta la trama di quest'opera, o violenta, come quella con i poliziotti; i quali sembrano a loro volta, pur nelle esacerbate dinamiche, gli unici che davvero mostrano una qualche considerazione verso questa dimenticata umanità, non foss'altro per il ruolo contenitivo/punitivo che costantemente ricoprono.

Come ha più volte sottolineato brillantemente l'autore, quello che andrete a leggere è un romanzo spiazzante. E' spiazzante nel registro caustico e insieme troppo coinvolgentemente comico per lasciare seri; è spiazzante per il linguaggio ricercato, senza dare troppo ascolto al politically correct, che non fa sconti a nessuno e men che mai alla città di Bologna; infine è spiazzante per il suo voler riconoscere la diversità come una risorsa, pur raccontandola anche attraverso il pregiudizio.

"... è la mancanza di volontà civile a creare i presupposti che impediscono il cambiamento dello status quo"

Ci sarebbero due modi per poter chiudere questa presentazione: la maniera pessimista, oppure quella ottimista.
Nel primo caso potrei porre l'accento sul fatto che sì, per qualcuno nel finale butta bene, ma chi davvero prova ad alterare lo status quo confrontadocisi con tutto se stesso, non solo non ottiene il cambiamento, ma ci lascia anche le fatidiche penne.
Oppure potrei porre l'accento sulle digressioni narrative, ricchezza di questo già vivace romanzo, e sulla forza esilarantemente disarmante dei due umarell, anime delle letture a due voci interpretate da Sebastiani  e Matrone, che tra un'ossessiva osservazione del quotidiano e un'audace trombata a suon di viagra, trovano una possibilità per migliorare il futuro, o almeno lasciano che sia guardato con un sorriso sornione.

La scelta sia ai lettori, io mi terrò entrambe, spiriti contraddittorii di un romanzo che è un occhio di bue proiettato sulle ombre.
A presto e buona lettura!

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