"C'è da chiedersi che tipo di catechismo abbiano fatto Ciprì e Maresco"
Padre Sorgi
Il tardo pomeriggio della prima domenica di Aprile e un Modo Infoshop gremito di pubblico han dato il benvenuto a Franco Maresco, la mente che insieme a Daniele Ciprì perforò il trash, relativamente grossolano degli anni '80 (pur nel suo essere di culto), per rappresentare una realtà completamente differente, tutta al maschile, grottesca, cruda, surreale, quella di Cinico tv. Ad accompagnare Maresco nella presentazione del suo Cinico tv, volume primo 1989 - 1992 (libro più dvd) c'erano: Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, Paola Cristalli curatrice della parte cartacea del volume e Maurizio Bassi, collaboratore di Maresco e montatore video.
Il Volume, dedicato a Francesco Tirone, attore, ciclista e visionario e a Mario Monicelli (quel Mario Monicelli!), si presenta come una di quelle perle da non perdere, anzi forse di cui si è perso già troppo, visto lo stato di malcelato oscurantismo che non solo l'opera, ma i suoi stessi autori continuamente sembrano subire. Cinico tv, di cui si son potute vedere alcune parti proprio durante la presentazione, ha sempre vissuto dividendosi tra due interpretazioni che a mio parere gli calzano a pennello: da un lato chi paragonava le scelte stilistico-espressive, uso del bianco e nero, di una fotografia suggestiva e di personaggi presi dalla strada in primis, a quelle di Pasolini; dall'altra chi ne ha letto una nevrosi clinica, surrealista, visionaria, accompagnata da musiche jazz delle origini per trarre con ancor più forza l'espressività dissacrante.
Quale che sia la realtà artistica discussa dai tecnici, quel che non può non colpire è la sua essenza post, post-nucleare, post-moderna, distante anni luce da qualunque presente.
Quale che sia la realtà artistica discussa dai tecnici, quel che non può non colpire è la sua essenza post, post-nucleare, post-moderna, distante anni luce da qualunque presente.
La serata è stata un'occasione non solo per poter gustare quei primi anni di quell'esperienza cinematografico-artistica, proposta eccellentemente e in varie occasioni dal Blob di Enrico Ghezzi, ma anche per mettere più a nudo, grazie agli interventi puntuali e ricercati di Farinelli e della Cristalli, un Maresco artista e regista, caustico nei confronti della società di questi anni, così appiattita: "Questa era l'alba della merda in cui viviamo".
Ed è la visionarietà artistica di Cinico tv, che attraverso un primo video, protagonista Tirone, ha aperto e ha fatto da padrona a tutta la serata trascorsa.
Ed è la visionarietà artistica di Cinico tv, che attraverso un primo video, protagonista Tirone, ha aperto e ha fatto da padrona a tutta la serata trascorsa.
Parlare di presentazione in questo caso, è forse riduttivo, perché si è trattato di un vero e proprio evento e questo non solo per la presenza nei piccoli e accoglienti locali del Modo di un regista eccezionale, dall'umanità così palpabile in grado d'intenerire e coinvolgere senza riserve, ma anche per la ri-diffusione, finalmente, di un'opera artistica sensazionale, il cui lato grottesco è solo il più evidente e forse esilarante contenuto.
Al termine della presentazione la sorpresa preparata dal collettivo musicale della Banda Roncati è stata la chiusura perfetta di un perfetto pomeriggio primaverile, comico, nostalgico, malinconico e imperdibile.
A presto, buona lettura e buona visione.
Ps. Franco, perdonami lo stacchetto intero di Tirone, è troppo bello perché venga tolto.
A presto, buona lettura e buona visione.
Ps. Franco, perdonami lo stacchetto intero di Tirone, è troppo bello perché venga tolto.
Pps. L'ultimo strale è polemico. Dove sono le eccellenze del mondo artistico bolognese, quando eccellenze, anche fin troppo censurate, del campo artistico italiano fanno capolino in quel di Bologna? Com'è possibile, ad esempio, che ieri eccetto Fattori, non ci fosse nessun altro scrittore?
Ai posteri i bla bla bla.
Ai posteri i bla bla bla.
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