Autore:
Anno 2008
Edizione: Alta fedeltà Edizioni BD
Pagine: 310
Benvenute e benvenuti alla rubrica "Le ricette libridinose di zio Andrea".
Per il piatto di oggi prendete:
- due gocce di totalitarismi
- stregonerie q.b.
Per il piatto di oggi prendete:
- un bel pugno di universo fantascientifico
- qualche goccia di tecnocrazia - due gocce di totalitarismi
- stregonerie q.b.
- qualche alieno
- un uccello parlante
- un uccello parlante
- un gruppo di personaggi tipico: la donna potente, il guerriero imbattibile, il bambino/dio, la bestia, la sacerdotessa, il protagonista predestinato e minorato che s'innamorerà, inizialmente non ricambiato, di una delle donne del gruppo
- un oggetto di
incredibilepoterechenemmenodiosacomeèstatocreatotantoèpotentechepotrebbecacarefulminidaunmomentoall'altrosesolononofossecosìfilantropicamentedotato
- una storia gradevole, ma tutto sommato scontata
- i disegni di Moebius
- cattivi sempre più cattivi che verranno eliminati sempre più facilmente grazie all'intromissione di fattori sempre più esterni q.b.
Ora disponete l'inizio della storia con il tipico protagonista minorato (John Difool detective privato, così privato, che l'unica cosa che gli è rimasta è la nomea di detective di infimo livello) che sa bene il motivo per cui è da quando si è svegliato al mattino che riceve schiaffi da tutti quelli che incontra, ma è troppo predestinato per pensare che in fondo non è compito suo salvare il mondo, anzi tutti i mondi esistenti.
Scena topica in cui il protagonista è così in difficoltà nella scelta da aver bisogno dell'intervento di un dio |
Dopo aver fatto questo, cominciate a mescolare gli ingredienti in modo da lasciarli amalgamare così bene, da darvi quasi l'impressione che la storia non sia lineare: costruite qualche andata e ritorno; disseminate di marzulliani dubbi filosofici e insulsi battibecchi emotivi il percorso (non tutti i battibecchi emotivi sono insulsi, siate attenti a sceglierli con cura); lasciate che le situazioni tra misticismo e avventura siano così aggrovigliate, da impedirvi di capire come sbrogliarle, se non, ogni dannatissima volta, mediante l'uso di una creatura dotata di poteri talmente vicini al divino da rendere un drittone (dicasi drittone una strada talmente rettilinea da far invidia a un righello) anche la più dinoccolata delle vie.
Se avrete fatto tutto questo e se il risultato finale sarà una storia dai contorni pop, intrisa di luoghi comuni e buonismo, avrete appena prodotto l'Incal. Un'opera assolutamente scorrevole quanto fantascientificamente banale che si regge, per quel che può riguardare il mio giudizio, solo grazie allo straordinario lavoro di illustrazione di Moebius e a qualche sporadico sprazzo di una sceneggiatura fatta per essere facilmente venduta, ma curata come un'ortica.
Ogni volta che sto per "spezzare le gambe" a qualche lavoro artistico, vengo sempre preso dai rimorsi e, per svariate ragioni, mi trattengo dal farlo apertamente, per rispetto al difficilissimo lavoro di creatore d'arte, cercando motivi per non soffermarmi solo sulle caratteristiche negative. Questo romanzo grafico però mi era stato presentato in una maniera tale da lasciarmi voracemente incuriosito e leggerlo mi ha deluso profondamente, per cui non mi sento di poter fare altrimenti, anche per ridimensionare meriti che non ha per niente.
Spero di poter essere in errore, chiunque abbia da dire il suo punto di vista mi aggiorni, per intanto, buona lettura.
Spero di poter essere in errore, chiunque abbia da dire il suo punto di vista mi aggiorni, per intanto, buona lettura.
Mi piace questo tuo spezzar le gambe! A volte è necessario saper fare anche questo, perchè mi sarebbe risultato strano e non convincente il fatto di trovare in questo tuo blog solo scritti positivi che invogliassero a leggere il libro appena presentato...Mi piace il fatto di aver appena letto il tuo resoconto, il tuo pensiero e la tua descrizione e di esser giunto ad una conclusione "non lo comprerò"
RispondiEliminaGrazie
Grazie per il tuo commento e per la tua lettura assidua(?)
RispondiEliminaTi auguro una buona settimana e a presto.
A.