Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

lunedì 19 settembre 2011

Daniel Pennac - Come un romanzo

Titolo originale: Comme un roman
Autore: Daniel Pennac
Anno 2000
Edizione: I Classici Universale Economica Feltrinelli
Pagine: 139
"Sono libri, - disse lui,
- leggici dentro fin che puoi.
Sarai sempre un tapino 
se non leggi nei libri"
Cesare Pavese
Leggere, leggere, leggere!
In questi giorni una delle webzine italiane che leggo con più frequenza (Finzioni) ha addirittura postato un librettino ganzissimo, Il Libretto Rosa di Finzioni, che potete/dovreste scaricare qui e che non Dovete affatto perdere; del resto la lettura è un piacere tra  i più accrescitivi che si possano immaginare e il piacere è solo il primo passo verso i nuovi mondi nascosti tra le pagine di ogni costola cartacea (via, quasi tutte le costole cartacee, a dir la verità...).

Ma prima di oggi c'è sempre un passato. 
In questo caso il tassello è occupato da "Come un romanzo" di Daniel Pennac, in cui non solo viene raccontato il piacere offerto libro con quella leggerezza, ironia e quel tocco di sagacia che sempre caratterizza l'autore francese, ma viene anche scritto a monito per i posteri un decalogo sopraffino dei diritti del lettore:
1) Il diritto di non leggere
2) Il diritto di saltare le pagine
3) Il diritto di non finire il libro
4) Il diritto di rileggere
5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6) Il diritto al Bovarismo
7) Il diritto di leggere ovunque
8) Il diritto di spizzicare
9) Il diritto di leggere ad alta voce
10) Il diritto di tacere

E' sempre complesso poter dire, dico con assoluta certezza, quanto un libro ci cambi, ci segni, ci apra davvero porte su dimensioni che non ci appartengono; nondimeno che questo accada (come si potrebbe auspicare) o no, c'è senza dubbio del vero quando si paragonano i libri a dei piccoli viaggi o a maestri, pur nella loro grandezza oltremodo variabile.
Non sempre si ha la fortuna di trovare dei venerabili maestri di carne, ma di carta, a ben cercare, sì.
Sempre.
Questo libro lo è in tutta la sua semplice frivolezza, del resto come suggerisce Balzac: "un'ora d'amore è un libro letto in meno" e solo quella, andrebbe aggiunto, ci dovrebbe negare il piacere dell'esser lettori.
Buona lettura!

Ps. Questa legge sull'editoria fa schifo (leggasi "dirigenti d'Italia andate tutti a cacare). Così, estemporaneamente, solo per non restare muto a riguardo.

3 commenti:

  1. La legge sull'editoria arriva tardi e male, ma dire che fa schifo perché non ci sono più gli sconti mi pare qualunquista.
    25% di sconto invece di 30% e via, insultiamo tutti i librai!
    Senza pensare che magari prima venivano pompati i prezzi dei libri per poi scontarteli e farti credere di essere un furbo che scova l'occasione...

    Ciu

    RispondiElimina
  2. Qualunquista è un aggettivo interessante visto il politico, Guglielmo Giannini, da cui parte e anche un po' troppo declassato, considerando che c'è chi ha commesso con azioni opere e missioni ben peggio... ^^

    A ogni modo, ossidare una soglia (al 15% e solo per brevissimi periodi al 25%) che riguardi lo sconto è un modo particolarmente illiberale di ordinare l'economia, tipico di uno stato conservatore, tanto più poi che colpisce non solo il lettore che avallava i costi degli addetti ai lavori comprando su internet, ma affossa anche la vitalità, con deprimenti possibilità alternative a riguardo (visto che abbassare direttamenprofondamente il prezzo del libro, significa diminuire i propri introiti di commerciante), la libreria indipendente o la parte minuta del mondo editoriale.
    Le grosse catene di distribuzione, infatti, hanno calcoli e costi di gran lunga differenti e dubito che possano subirne gli effetti più di quanto possano guadagnarne. Ed è gioco forza quindi che anche non esultando, il fatidico "gesto dell'ombrello" a tutti gli è consono.
    A presto!
    A.

    Ps. Quando trovi un libro con lo sconto del 40% applicato al prezzo sulla copertina, la furbizia ha già lasciato il passo al culo.
    Pps. Se vuoi lo faccio, ma nel frattempo chi ha insultato i librai esattamente, io ho parlato di dirigenti d'Italia, dove sono i librai?

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  3. Direttamenprofondamente è la parola del giorno! :D

    RispondiElimina

Commentate, ché solo nello scambio c'è ricchezza per entrambi.

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