Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter
In un mondo bolognese fatto di sole, sudore e afa, le 20.00 di Piazza Verdi stabiliscono l'esatto confine tra il preferire la morte violenta, all'asfissia e lo scoprire che esiste almeno un posto cittadino non alberato in cui posare le terga, da un certo orario in poi, in attesa che la sera porti la sua frescura, o qualcosa che le somigli. E quindi, mentre ero lì a frescheggiare in quella piazza semideserta in che m'imbatto? Nel soundcheck dei Brunori SASsssss, che tra un loro pezzo e un altro strimpellano anche Master of puppets dei Metallica. Via, mento sapendo di mentire. In verità, l'obiettivo (peraltro raggiunto ampiamente) della serata, era sentire finalmente un loro live, stringere la mano all'esimio con-terrone cosentino e rompergli i cogliomberi, chiedendogli la mail, cosa che in previsione della fila da fare in chiusura, ho pensato bene di risolvere prima dello spettacolo, sicuro che la mano sarebbe stata giustamente più che meritata.
Due ore dopo l'immagine della piazza vuota era stata stravolta dalla ressa della gente, che aveva occupato ogni centimetro calpestabile, aiuole escluse, ma per poco. Puntuale, ma quasi in sordina, almeno per me che ero distratto dalle gonnelle tutt'intorno, Massimo Palermo (batteria e percussioni) sale sul palco e con un coinvolgente giro ritmico, fa da apri-pista agli altri cinque componenti: Stefano Amato (violoncello, chitarra e mandolino), Dario Brunori (chitarre, voce, indossatore di camicie rosa shocking ganzissime e factotum), Dario della Rossa (tastiera e seconda voce), Simona Marrazzo (seconda voce e suoni vari ed eventuali), Mirko Onofrio (seconda voce, sassofono e più in generale l'intera gamma di fiati del creato umano); a uno a uno si aggiungono al ritmo di cui sopra e di fronte a un pubblico in visibilio iniziano il loro brillantissimo spettacolo con Tre capelli sul comò, penultima canzone di Poveri cristi, secondo disco del gruppo che fa da titolo anche al tour, per continuare poi, in poco più di un'ora e mezza, con un estratto misto dei tre dischi (Vol.1, Vol.2 e colonna sonora di È nata una star) brunorisassiani. E se volete questa volta vi metto la scaletta, ché grazie al furto proditorio di un amico ho modo di poter dare titoli su titoli (ci vediamo nei post scriptum).
Aurora Bernardinello - Dario Della Rossa & Dario Brunori
Aurora Bernardinello - Dario Brunori
La Brunori SAS è di una bravura assolutamente clamorosa, forse non avevo bisogno della conferma, ma senza riserve ora lo posso certamente affermare, tuttavia secondo me non è questa la sua caratteristica fondamentale, già i dischi, infatti, godono di questa loro decisa qualità, risplendono di vivida bellezza. Live, però, questo non li racconta abbastanza. Questi sei artisti non sono solo musicalmente perfetti insieme e belli da vedere, quello che proprio stupisce è il mondo di immagini che riescono a ricreare intorno, le sensazioni, le risate offerte dalla brillante presenza scenica di Dario, l'aria di manifesta piacevolezza che tutti i presenti da loro coinvolti finiscono per respirare.
Piazza Verdi, ad esempio è lastricata di mattoni e tutt'intorno ha palazzi, eppure sembrava di essere in una balera d'estate a pochi passi dal mare tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta immersi in bolle di sapone (effetto speciale che una simpatica ragazza riccia e occhialuta si è autonomamente caricata sulle spalle per una buona parte dell'evento). Ed è qui che tutto coincide e ritorna e si concentra: storie di quotidiane relazioni, pensieri prima di andare a dormire e ritornelli che uniscono una folla di sconosciuti lasciandoli infine con gli occhi sognanti sulle strofe di Stella d'argento: "... Notte d'incanto
che vuoto nel cuor
due cuori amanti
pieni di malinconia. Un bacio fremente
e poi nulla più
stella d'argento piangevi anche tu ...".
Aurora Bernardinello - Gran finale
Per un'ora e mezza la Brunori SAS è stata la padrona indiscussa di racconti così leggeri e delicatamente incantevoli da rendere tutto vero, speranze incluse, di un'Italia d'altri tempi così vicini a questi, raccontata con una cullata malinconia di chi sa bene come farlo, dove osservare e cosa vederci, altro che poveri cristi. A presto, buon ascolto e buona lettura!
Ps.1) Tre capelli sul comò 2) Italian Dandy 3) Tra milioni di stelle 4) Come stai 5)Paolo 6) Animal Colletti 7) Una domenica notte 8) Meglio di niente 9) Lei, Lui, Firenze 10) Amore con riserva 11) L'imprenditore 12) L'asino e il leone 13) Rosa. Bis 1)Il pugile 2) Guardia '82 3) Stella d'argento
Pps. Ringrazio, e probabilmente non finirò mai di farlo, Aurora Bernardinello per le foto e il video! N.B. Non rubate nulla, se volete qualcosa chiedetelo!
Francesca Fravolini - Dario Brunori, ritratto live
Ppps. L'avevo vista sbirciando intorno a me durante il concerto, così alla fine mi era sembrato assolutamente ganzo chiederle di poter arricchire con il suo ritratto questo resoconto. Grazie a Francesca per la pazienza e la gentilezza!
Bello leggerti!
RispondiEliminaAnche, per me, leggere gentilezze come questa!
EliminaA presto!
A.