“… perché il potere la
voce
contraria la chiama bugia …”
Un excursus degli ultimi cinquant’anni di tradizione
cantautorale elevato da una poetica romantica sensibilmente toccante, così
appare il disco Scritti con Pablo,secondo lavoro di Filippo Andreani (Lucente/Many e distribuito da Venus) che
irrompe attraversandoti nei sentimenti
come se fosse il motivo della sua naturale esistenza, come se quella precisa
corda sentimentale ci fosse sempre stata e si fosse svegliata, in tutta la sua
cristallina chiarezza, all’improvviso.
Il punto di vista del disco, caratterizzato da un forte richiamo emotivo già nel titolo e raccontando le undici storie che lo compongono, appare mancante di via di uscita e sembra essere, in questa caratteristica, una trasposizione musicale degli “Scritti corsari” di Pasolini, con vette da lasciare senza fiato, come nei passaggi d’amoroso incanto di Non Passarmi oltre.
Il punto di vista del disco, caratterizzato da un forte richiamo emotivo già nel titolo e raccontando le undici storie che lo compongono, appare mancante di via di uscita e sembra essere, in questa caratteristica, una trasposizione musicale degli “Scritti corsari” di Pasolini, con vette da lasciare senza fiato, come nei passaggi d’amoroso incanto di Non Passarmi oltre.
La produzione
artistica è affidata a Simone Spreafico, fondatore e chitarrista dei
Mercanti di Liquore, che con le sue chitarre porta negli “Scritti con Pablo”
una non meno impressionante accuratezza stilistica, esaltata anche dalle
partecipazioni di numerosi musicisti: Marco
Castiglioni (batteria), Massimo Scoca (contrabbasso), Franco Barbera
(pianoforte), Giulia Larghi (violino), Raffaele Khöler (tromba, flicorno),
Davide Lasala (chitarre elettriche).
Sono ancora colto dalla
grazia di questo disco e dalla poetica di Andreani.
Taccio.
Buon
ascolto.
Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l'opportunità!
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