E’ appena passato un giorno dalla morte di Amy Jade Winehouse e la prima cosa che mi è venuta in mente, prima di mettermi a scrivere, è che raramente un cognome è stato più azzeccato.
Quello che state per leggere è un articolo a scoppio ritardato e i motivi sono da ricercare innanzitutto nella sostanza concettuale su cui si posa, cioè il mio voler fotografare l’umanità in meno di un migliaio di caratteri, il secondo perché a furia di leggere i modi in cui si suppone che sia morta (hanno dimenticato di scrivere per una dose di troppo di supposte effervescenti) e le amenità varie trovabili in rete, ho l’orticaria.
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Buona lettura!
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