"Questo è il mio diario ed è scritto sulla strada.
Parla del tentativo di realizzare un sogno:
fare il giro del mondo via terra,
senza prendere aerei.
Mollo tutto e parto, in solitaria.
A contatto con la Natura,
senza bucarla dall'alto"
Fare la conoscenza di Alberto Sebastiani e scoprire l'esistenza del suo C@ffè letterario.Bo è stato senza dubbio un colpo di fortuna; infatti senza di lui la maggior parte delle presentazioni a cui ho assistito non avrebbero mai fatto parte né di questo blog, né delle mie giornate, né della mia attenzione.
Il colpo di fortuna di questa volta è avvenuto alla Feltrinelli International dove ho assistito alla presentazione del libro di Eddy Cattaneo, Mondo via terra edito da Feltrinelli.
Come lo stesso autore lo ha definito "questo è il racconto di un sogno" e in effetti non saprei come chiamare altrimenti quest'"imbarcarsi" in una simile avventura in solitaria, questo mollare tutto e lasciarsi ogni cosa alle spalle, per soddisfare il demone interiore del viaggio, della scoperta, del cambiamento.
Per Cattaneo, viaggiatore esperto e abituato a peripezie in solitaria, è bastato poco: attendere che arrivasse la primavera/estate (siamo nel 2008), trovare un paio di scarpe comode che potessero accompagnarlo per tutto il viaggio, zaino in spalla quasi vuoto, in modo da poterlo riempire strada facendo e via, in partenza da est verso ovest, inseguendo la Via della seta, le "regioni" orientali della costa asiatica, approdare in America Latina e poi sempre più a sud seguendo la Panamericana per poi saltare in Africa, fino a Timbuktù e ritorno verso nord passando dal Mediterraneo e dalla Spagna. Un salto con la vita più tradizionale e tutto il resto alle spalle, eccetto la famiglia che resta comunque un modo per tenersi ben saldi anche nei grandi cambiamenti che si possono compiere.
Nel suo raccontare il curioso quanto sensazionale viaggio che l'ha visto protagonista ci si perde; ci si perde in quelle sue espressioni gongolanti che gli si dipingono sul viso mentre racconta questa sua storia, negli odori e nel cambio di scenari repentini in cui ci si muove, ci si perde negli aneddoti spesso divertenti che in pillole ci vengono sciorinati, e nelle fotografie che scorrono autonomamente senza sosta su un pannello, spennellate di sorrisi di tutto il mondo e sfondi mozzafiato.
Quello che ci viene raccontato è un viaggio (una sorta di "diario del capitano") intorno al mondo calpestando letteralmente la terra o, ove non possibile, viaggiando per mare con pesantissimi e pachidermici cargo merci. La fotografia è un elemento a sé stante, ci tiene a presentare Cattaneo, affiancabile ma ben distinto, per questo non c'è nel libro. L'intento, quindi, non è quello di scrivere cartoline o dare indicazioni turistiche, ma di raccontare il mondo del suo viaggio, quel mondo che è stato per lui uno stimolo sensoriale tout court.
Mondo via terra. 467 giorni 108.000 km senza bucare il cielo, e in quel che dice Pasolini, al termine di quel magnifico film che è il Decameron: "Perché realizzare un'opera quando è così bello sognarla soltanto", c'è senza dubbio del vero, ma per realizzare la soddisfazione della propria felicità passare dai propri sogni è un buon inizio, e il viaggio raccolto in questo libro è il buon inizio di Cattaneo.
Come lo stesso autore lo ha definito "questo è il racconto di un sogno" e in effetti non saprei come chiamare altrimenti quest'"imbarcarsi" in una simile avventura in solitaria, questo mollare tutto e lasciarsi ogni cosa alle spalle, per soddisfare il demone interiore del viaggio, della scoperta, del cambiamento.
Per Cattaneo, viaggiatore esperto e abituato a peripezie in solitaria, è bastato poco: attendere che arrivasse la primavera/estate (siamo nel 2008), trovare un paio di scarpe comode che potessero accompagnarlo per tutto il viaggio, zaino in spalla quasi vuoto, in modo da poterlo riempire strada facendo e via, in partenza da est verso ovest, inseguendo la Via della seta, le "regioni" orientali della costa asiatica, approdare in America Latina e poi sempre più a sud seguendo la Panamericana per poi saltare in Africa, fino a Timbuktù e ritorno verso nord passando dal Mediterraneo e dalla Spagna. Un salto con la vita più tradizionale e tutto il resto alle spalle, eccetto la famiglia che resta comunque un modo per tenersi ben saldi anche nei grandi cambiamenti che si possono compiere.
Nel suo raccontare il curioso quanto sensazionale viaggio che l'ha visto protagonista ci si perde; ci si perde in quelle sue espressioni gongolanti che gli si dipingono sul viso mentre racconta questa sua storia, negli odori e nel cambio di scenari repentini in cui ci si muove, ci si perde negli aneddoti spesso divertenti che in pillole ci vengono sciorinati, e nelle fotografie che scorrono autonomamente senza sosta su un pannello, spennellate di sorrisi di tutto il mondo e sfondi mozzafiato.
Itinerario di viaggio |
Mondo via terra. 467 giorni 108.000 km senza bucare il cielo, e in quel che dice Pasolini, al termine di quel magnifico film che è il Decameron: "Perché realizzare un'opera quando è così bello sognarla soltanto", c'è senza dubbio del vero, ma per realizzare la soddisfazione della propria felicità passare dai propri sogni è un buon inizio, e il viaggio raccolto in questo libro è il buon inizio di Cattaneo.
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