Autore: James Greer
Anno 2012
Edizioni Quarup
Pagine 173
"... Guy Forget... fin da giovane
sognava di arricchirsi velocemente,
il che io credo sia il cuore del sogno americano.
Per gli americani che sono nati tali,
la frase "arricchirsi velocemente"
significa esattamente quello che dice:
che improvvisamente e senza sforzo pioverà addosso
tanto denaro che potranno vivere
nel lusso senza preoccupazioni... "
" - Se non rinunci potrei prendere
decisioni drastiche.
- Tutte le decisioni sono drastiche.
E' solo questione di tempismo.
- Non sei capace di prendere nulla
sul serio. Perché hai paura.
- Penso che sia vero. Ma non penso
che abbia importanza.
- Perché?
- Perché non posso farci niente.
Prima che la Quarup mi inviasse il comunicato stampa di questo libro e me ne spedisse una copia cartacea, come fin troppo spesso mi accade, di James Greer non sapevo nulla, eccetto che il nome sarebbe potuto essere usato in qualcuno dei miei giochi di ruolo. Bello, mi piace proprio.
Fallire, questo è il titolo del libro, è un lavoro singolare che racconta, seguendo una struttura decisamente dinoccolata in cui futuro, passato e presente finiscono per mischiarsi con una punta di amorevole autorale sadismo, proprio come il mio appena accennato ordine temporale; dicevo quindi, racconta la storia di Guy Forget (leggasi Ghi Forgé) e del suo tentativo di trovare soldi per finanziare Pandemonium, un programma informatico di marketing, rapinando un cambio-assegni coreano. A questo malaffare s'intrecciano la sua amorevole e distratta madre, suo fratello con tutta la sua schiacciante logica, Billy, l'amico squinternato e Violet, di cui non dirò nulla per lasciare intendere l'importanza senza svelarne i motivi e infine Sven Transvoort, il cattivo.
Fallire, a dispetto del suo nome, per certi versi così disperato, vive di toni leggeri, di un ritmo piacevole che gode, o meglio ha goduto nel mio immaginario, di una delicata nota da film hollywoodiano, che ho trovato particolarmente gradevole. La trama è costruita su personaggi quasi favolistici nelle loro estremizzazioni, pensandoci di una vaga bagnascana memoria, realizzata attraverso dialoghi intensi, surreali, colorati e da un intreccio arzigogolato e in una parola: ganzo.
Fallire vi farà anche piangere, anzi non proprio piangere. Avete presente quando gli occhi vi si illuminano di quella luce strana che precede di poco la possibilità del rompersi degli argini e li avete così lucidi da sembrare sul punto di straripare, tanto sono commossi?
Ecco, così.
Buona lettura!
Fallire, questo è il titolo del libro, è un lavoro singolare che racconta, seguendo una struttura decisamente dinoccolata in cui futuro, passato e presente finiscono per mischiarsi con una punta di amorevole autorale sadismo, proprio come il mio appena accennato ordine temporale; dicevo quindi, racconta la storia di Guy Forget (leggasi Ghi Forgé) e del suo tentativo di trovare soldi per finanziare Pandemonium, un programma informatico di marketing, rapinando un cambio-assegni coreano. A questo malaffare s'intrecciano la sua amorevole e distratta madre, suo fratello con tutta la sua schiacciante logica, Billy, l'amico squinternato e Violet, di cui non dirò nulla per lasciare intendere l'importanza senza svelarne i motivi e infine Sven Transvoort, il cattivo.
Fallire, a dispetto del suo nome, per certi versi così disperato, vive di toni leggeri, di un ritmo piacevole che gode, o meglio ha goduto nel mio immaginario, di una delicata nota da film hollywoodiano, che ho trovato particolarmente gradevole. La trama è costruita su personaggi quasi favolistici nelle loro estremizzazioni, pensandoci di una vaga bagnascana memoria, realizzata attraverso dialoghi intensi, surreali, colorati e da un intreccio arzigogolato e in una parola: ganzo.
Fallire vi farà anche piangere, anzi non proprio piangere. Avete presente quando gli occhi vi si illuminano di quella luce strana che precede di poco la possibilità del rompersi degli argini e li avete così lucidi da sembrare sul punto di straripare, tanto sono commossi?
Ecco, così.
Buona lettura!
Capita spesso anche a me di ricevere proposte di libri scritti da autori il cui nome non mi dice nulla, alcuni emergenti altri che magari sono estranei solamente a me. E altrettanto spesso ne rimango sorpresa, anzi, è sempre qui che trovo il maggior stimolo per dire: "sì, mandatemi il libro lo leggo senz'altro con piacere". Seguo il tuo blog da un po', appena mi ricordo, o perché me lo ricorda Nadia, vengo a leggerti sempre con lo stesso entusiasmo. Il libro intanto me lo segno. ;-)
RispondiEliminaIo per tutte le volte che ti va di farti una passeggiata da questa parte e per il tempo che ci dedichi, ti ringrazio con altrettanto entusiasmo!
EliminaViva e a presto...
... e buona lettura!
A.