Forse non essenzialmente io, ma io

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Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

giovedì 17 maggio 2012

Charles Bukowski - Pulp. Una storia del XX secolo

Titolo originale: PULP
Autore: Henry Hank Chinaski (Charles Bukowski)
Anno 1996
Editore: Universale economica Feltrinelli
Pagine: 182

"Dedicato alla cattiva scrittura"
C.B.

"Quindi eccomi lì. Seduto ad ascoltare la pioggia.
Se fossi morto in quel momento nel mondo intero
non si sarebbe versata neppure una lacrima.
Non che lo desiderassi. Ma era strano.
Quanto solo poteva diventare un babbeo?
Ma il mondo era pieno di vecchi stronzi come me.
Che stavano seduti ad ascoltare la pioggia,
a chiedersi dove va a finire tutto quanto.
E' quando capisci che sei vecchio,
che sei seduto lì a chiederti dove va a finire
"

Non è che sia proprio impossibile scrivere come Bukowski, probabilmente basterebbe bere abbastanza da stordirsi senza diventare un geyser umano di succhi gastrici e pezzettoni. Problema diverso, invece, è avere le sue storie, i suoi processi creativi.
Nick Belane "è il più dritto detective di L.A.", un ciccione alcolista senza speranza dalla lingua sciolta, il cuore tenero indurito dalla vita, dalle donne e da qualche giro di gin di troppo, il grilletto facile e i pugni svelti. 
Ora, questo brav'uomo si trova proiettato a capofitto in una storia surrealmente composta da vicoli ciechi, cattive strade, circoli viziosi e qualche ben assortita risma di pupe e bulli, quindi in mezzo a questa ricerca assolutamente intenzionale della Sagra dello stereotipo poliziesco e noir, Hank, ci piazza, quasi in sordina, il racconto del quotidiano americano visto dal fondo di un bicchiere di whisky, di un cicchetto di gin, di una boccia di bourbon o una bottiglia di scotch, il tutto rigorosamente consumato ogni volta in un bar diverso, al grido di: "finché non ne rimase nessuno". 
E questo spiega il perché sia stato scelto in italiano il sottotitolo: "Una storia del XX secolo". Per scoprire perché invece il titolo sia Pulp, bisogna aspettare pagina 96: 
- "Che razza di investigatore sei?", fece lui
- "Il migliore di L.A."
- "Ah sì? E cosa vuol dire L.A."
- "Leccatori d'Ano".
Prima di mettervi a leggerlo, bevete, per certe cose non basta essere sobri. 
Buona lettura!

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