"... ma come non lo sai cosa si nasconde in quel caffè?"
Non c'è un'insegna (o per lo meno io non l'ho vista) e dato che non ricordavo il numero civico, ma solo che era in via Nosadella, ho trovato la Libreria Golconda a naso. Non a caso, visto il suo essere "succulento", perché è una cosa che generalmente mi riesce con le pasticcerie. Qui mi attendeva la presentazione di "Scendo a comprare le sigarette, ma poi torno" di Roberto Acerra (il grande assente all'evento) e Lorenzo Sorbo pubblicato nell'aprile scorso dalla Boopen Led.
Prima, quindi, di addentrarmi nella presentazione, vorrei spendere due parole per la bellissima libreria indipendente che ho casualmente scoperto grazie a questa circostanza. Golconda infatti, (tralasciando il nome che mi fa venire in mente in ordine: un quadro surrealista e il riff di una canzone che non saprei nemmeno se dire demenziale, di un omonimo numero di Dylan Dog... quando il fumetto bonelliano era ancora leggibile...) non è semplicemente una libreria, è un luogo dove inseguire tra gli scaffali i post it degli avventori a te precedenti, o dove cercare le interazioni proposte con te cliente, o dare un'occhiata alle pareti dove troneggia la popputa protagonista di una strip comica. Bella, bella, bella!
Ma arriviamo al dunque, che ho già sentito un rumore di palle (le vostre) che s'infrangevano sul pavimento.
Scendo a prendere le sigarette, ma poi torno, ha caratteristiche decisamente fuori dall'ordinario, soprattutto perché nasce come scambio epistolare tra i due autori (nel libro sotto le mentite spoglie di Goffredo e Vittorio) che hanno voglia di scrivere un romanzo, ma non sanno né come fare, né cosa scrivere, trasformando il libro in un "elogio della polvere" direi ampiamente riuscito. La matrice è una composizione di soliloqui dialogati, ironici, che con lazzo esprimono il gusto stesso della divagazione, per sua natura non avente bisogno di alcuna trama, ma solo di spirito viaggiante. Quest'opera prima, fa della frivolezza la sua stessa ragion d'essere, questo nonostante la sua visione a volo d'uccello del contesto umano. E si chiude anche con frivolezza viste le sue due appendici: la prima Aforismi ai tempi di Feisbuc e l'altra composta da "recensioni" al libro, scritte dai bambini della scuola elementare dove insegna Lorenzo.
Lorenzo Sorbo (il solo presente dei due autori), le sue letture di estratti del romanzo e la presenza di Morozzi (autore della postfazione al libro) che, detta come va detta, è un mattatore impenitente, hanno trasformato la fin troppo poco seguita presentazione, in una letterale, quanto rilassata e divertente farsa teatrale, in cui quasi era impossibile distinguere, i connotati del romanzo dall'evento stesso.
Paolo Nori nella prefazione di "Scendo a comprare ...", risponde all'affabile "stalking" di cui i due autori si sono fatti protagonisti per poter ottenere la sua attenzione così: "Mi piace molto di Lorenzo e Roberto che come me non ce la fanno più". Diavolo, anche se, è evidente, per motivi differenti, è bella la consapevolezza di provare sentimenti simili!
A presto e buona lettura!
A presto e buona lettura!
Bellissimo pezzo! Bravo!
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