Anche chi non conosce nulla della cultura giapponese, ricorderà senza nessuna fatica le “Tre scimmiette sagge” che apparentemente sembrerebbero simboleggiare uno stato omertoso del vivere, ma in realtà rappresentano i tre modi del vivere correttamente: “Mizaru” “non vedere il male”, “Kikazaru” “non sentire il male” e “Iwazaru” “non parlare del male”; a queste non è poi così raro trovarne accostata una quarta “Shizaru” “non fare del male”.
Ed è proprio dal nome di quest’ultima dei quattro saggi primati, che il gruppo polistrumentale dei fenomenali Naked truth - Lorenzo Feliciati (basso), Roy Powell (piano e tastiere), Cuong Vu (trombettista), Pat Mastelotto (batterista) - trae spunto per il titolo del suo album pubblicato il 3 giugno scorso dall’etichetta Rare Noise Records e distribuito da Cargo/Good Fellas. Un gruppo autoriale che non ha bisogno di presentazioni viste le rispettive collaborazioni internazionali con artisti del calibro di Pat Metheny, King Crimson, Laurie Anderson e David Bowie e che in questo progetto musicale, prodotto da Feliciati, mette tutta la sua sagacia musicale anche nella ricercatezza delle miscelazioni jazz misurata a distorsioni e sintetizzatori elettronici.
Un lavoro che stupirà senza fatica alcuna la maggior parte dei palati più raffinati e che al tempo stesso incuriosirà i meno abituati al genere compositivo; in questa degustazione si troverà il godimento che solo artisti di questa qualità possono offrire, quel godimento che tutti ricercano al di là della personale raffinatezza. Sono pronto a giurarvelo, questa è la “nuda verità”.
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