E’ Bruno Vespa che sentirete parlare, seguito da una sequela stordente di altre voci già conosciute della televisione ed è attraverso loro che si aprirà la prima traccia “Tu cosa guardi in tv”, l’inizio di questa dose di energia pura che vi accompagnerà per la troppo breve cinquantina di minuti successiva.
Downtown Babele di La Fonderie “è un tentativo blasfemo e sgangherato, e per certi versi una risposta biascicata, al bisogno di toccare il cielo” come la stessa band tiene a precisare; un album che sembra quasi creato in due tempi, che dalla rudezza giovane dei suoi primi sei brani, da “Tutto il tempo che mi dai” in poi diventa molto più intenso soprattutto nelle tematiche dei testi. Un excursus che termina in trionfo con Gigante “… E voglio continuare tutti i giorni a crescere/diventare gigante e guardarvi dalle nuvole …”.
Insomma, le undici tracce che compongono questo primo album, autoprodotto dal gruppo milanese Le Fonderie e distribuito da GoodFellas, sono caratterizzate da una ritmica serrata attraverso cui, i cinque componenti dopo più di un anno di lavoro, raccontano polifonicamente (quale abominio di parola ho prodotto?n.d.r.) le loro esperienze musicali, in un’amalgama assolutamente godibile e, pur a tratti nella sua troppa rudezza, accattivante.
Qualcosa che sono certo continuerà orecchiabilmente a ritornarvi in mente!
Buon ascolto.
Buon ascolto.
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