Dopo mesi trascorsi a lavorare sulla gestazione del loro disco d'esordio, ecco qui Yut, omonimo album di questo trio milanese, registrato dall'etichetta Smoking Kills Records e distribuito da Halidon.
Il lavoro si presenta dotato d'interessanti guizzi vitali, pur essendo caratterizzato dalle tinte fosche tipiche della corrente nichilista a cui il modo di trattare le tematiche lo legano. La cupezza dei brani e dei testi (forse un po' troppo ripetitivi nei contenuti) è contraddistinta dai toni bassi molto presenti sulla scena armonica e dalla prima voce decisamente ingombrante, ancora non saprei dire, dopo questi primi ascolti, se in bene o in male.
Il rock di cui si fanno portavoce gode di influenze elettroniche che caricano, pervadendolo, l'intero lavoro dall'inizio alla fine, soprattutto in brani come Zion e Il Cattivo particolarmente martellanti nella cadenza ritmica.
Per avere un quadro più ampio dei brani ascoltati ho voluto cercare chi fossero questi ragazzi, trovandoli senza dubbio più trascinanti dal vivo, che non nelle pur eccellenti registrazioni. Questa, secondo me, è una caratteristica su cui puntare piuttosto che uno svantaggio di cui subire l'influenza, è qualcosa che definirei da migliorare, ma è un inizio che con il tempo troverà la sua strada.
Buon ascolto.
Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l’opportunità.
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