Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

venerdì 12 ottobre 2012

Soundmagazine.it - Med in itali - Coltivare piante grasse



Cieca nostalgia si impossessa del mio corpo
Mentre tu ti allontani lenta
Mentre tu ti allontani lenta
A stento sento voglia di pensare al tempo vicino
Che abbiamo trascorso acconto
Che abbiamo trascorso acconto
Ma non mi stanco di cercarti
non mi stanco di sognarti
non mi stanco di cercarti
nei miei pensieri
Coltivare piante grasse - Non mi stanco

A volte si può aver voglia di andare in un locale da soli, non per vedere il proprio riflesso sempre più abbruttito sul fondo di un bicchiere, sempre meno liquido e sempre più vetroso, o per rimpinguare carnalmente qualche mese di sogni erotici in bianco, ma semplicemente per stare con i propri pensieri, con la voglia di affogare se stessi nel mezzo di un brusio di fondo. In una sera come quelle sarebbe perfetto se si trovasse a sorpresa un gruppo come i Med in itali.
Coltivare piante grasse, disco di esordio di questa band torinese in continua evoluzione (al momento della realizzazione del disco: Niccolò Maffei – chitarra e voce; Matteo Bessone – Batteria; Nello Zappalà – basso; Amedeo Spagnolo – sax;), prodotto da Libellula Music, si fregia di una prosa cantautorale deliziosa, accompagnata da ritmi e armonie che partendo da un “rock da camera” si addolciscono con morbidissime e confidenziali incursioni jazz e funk.
Pur essendo il primo disco (precedentemente solo brevissimi Ep) c’è tutta l’espressione di una maturità creativa più che invidiabile, sicuramente merito dell’attività pregressa del gruppo anche e soprattutto live. Maturità che non si percepisce solo nella misura perfetta con cui ognuno degli strumenti suona, lasciando in dissolvenza il piacere della propria traccia, ma anche nella voce di Maffei, baritonale, accogliente, pulita. I testi sono microracconti di storie d’amore (Perle umide, Non mi stanco) e di sarcasmi - più o meno ironici e più o meno amari - del vivere moderno (Schiava di un’idea, Musicista precario) e lo fanno con un linguaggio semplice che scivola addosso depositandosi in piccoli anfratti all’altezza della pancia, producendo risultati presumibilmente differenti in ognuno, ma che in me ho identificato come coinvolgente senso di vuoto da bulimia sentimentale.

Quarantacinque minuti di musica sono appena trascorsi, a che numero di boccali vuoti siete arrivati?
Quale che sia il numero ricordatevi di applaudire.
E di pagare prima di uscire, naturalmente…
Buon ascolto!


Ps. Ringrazio Soundmagazine e Valentina per l'opportunità!

2 commenti:

  1. mi hai incuriosito, peccato il video di you tube non funzioni...me ne troverò uno io^^

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    Risposte
    1. Ciao!
      Grazierrimissime sia per il commento, sia per la segnalazione.
      Adesso dovrebbe essere visibile!
      A presto.
      Andrea

      Elimina

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