Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

domenica 28 ottobre 2012

Soundmagazine.it - Criminal Jokers - Bestie



Per terra come dei cani
Per poi mangiarsi le stelle…
Quando arriva la bomba

Mani ricoperte di fango, grandi, piccole, giovani, tese nello contrizione o solo appoggiate, tutte a tarpare un volto, un mezzo busto umano, anch’essi ricoperti dello stesso fango delle mani, solo gli occhi s’intravedono. Come una società opprimente che mette in mostra la disperata inefficace (r)esistenza di un essere umano. Con questa fotografia si presenta la copertina di Bestie, primo disco in lingua italiana (secondo del progetto musicale dei due Franceschi: Motta e Pellegrini) dei Criminal Jokers, pubblicato dalla 42 Records.

Alcuni brani del disco li avevo ascoltati dal vivo nell’estate musicale bolognese, esprimendo già allora un’ottima impressione verso questo progetto. Bestie, non è dunque altro che una positivissima conferma di allora sin dal primo pezzo che dà anche il titolo al disco, seguito da Fango, clamorosamente bello. Ma delle dieci del disco, non c’è una traccia che convince meno. Ogni frammento è prezioso e in alcuni momenti pare quasi difficile ascoltarne uno, senza farlo precedere e seguire dagli altri.
 La musica di questo quartetto toscano si contraddistingue per i ritmi cadenzati, ripetitivi, della batteria, sui quali si intersecano la voce affilata del cantante, l’eco dei controcanti, le linee di basso e di chitarra elettrica e le armonie della tastiera. Punk rock con influenze wave, ruvido e orecchiabile a far da colonna sonora alla disillusione, nei quali pulsa l’anima nera degli esseri umani, quella che appartiene più spesso al silenzio della solitudine, piuttosto che al rumore delle relazioni.
Il progetto dipinge una realtà toccante raffinata da ogni connotazione specifica, parla cioè del presente, ma lo fa non raccontando i fatti ma i sentimenti, una poetica giovane eppure con punte di consapevole maturità espressiva, lucidissime, impressionanti.

La mia vena nostalgica si anima di rado per il ricordo del mio tempo passato, anzi è più facile che io la provi per anni, epoche, che mai ho vissuto. Ecco, Bestie è uno di quei dischi che ti fa rimpiangere di non avere vent’anni per non sentirtelo sulla pelle come dovresti e di non avere e non poter più sentire, se non marginalmente, quell’energia esplosiva, incontrollata e sincera, soprattutto nel manifestare le emozioni, di quando l’età presentava la dicitura “enti”.
Buon ascolto!

 
Ps. Ringrazio Soundmagazine e Valentina per l'opportunità.

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