SenzaBaffi era salito da un’ora sul treno Ancona-Chiasso e dai dieci minuti successivi al momento in cui si era seduto, stava maledicendo la sua sfortuna. A chi imputare sennò l’aver prenotato proprio quel posto in quella cabina occupata solo da altre due persone così egotiche, da aver bisogno di sentire le loro voci con quell’insistenza? Infatti CongliOcchiali e BarbaRiccia stavano parlando, anzi litigavano, scannandosi moderatamente, su questioni politiche, come se fossero stati in piena campagna elettorale e dovessero convincere un’invisibile platea a votar per uno di loro due.
Era già più di un’ora che sentiva ripetere ciclicamente gli stessi argomenti: “pensiero piccolo borghese”, “Agnelli è una persona rispettabile”, “fascista”, “comunista”; e tutto era cominciato con un commento al titolo dell’Unità che stava leggendo BarbaRiccia:
Se solo le loro opinioni non fossero state così divergenti e le loro voci così accalorate, forse avrebbe anche potuto provare a starsene sulle sue, con i suoi pensieri, invece non aveva nemmeno potuto provare a chiudere gli occhi e dormire per far passare il tempo più velocemente.
Non che non ci avesse provato, è che proprio non gli era riuscito.
Aveva fumato almeno otto sigarette, letto tutte le scritte del vagone, due volte, era ritornato nello scompartimento e li aveva trovati ancora intenti, anzi ancora più di prima.
Ormai era rassegnato, in fondo l’unica cosa che contasse di quel viaggio era che passasse in fretta, ogni minuto era un minuto in meno a separarlo da Clara.
Clara.
Erano passati tre mesi dall’ultima volta che avevano avuto l’occasione di vedersi.
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Buona lettura!
Questo racconto mi piace moltissimo...
RispondiEliminaIl finale mi ha lasciato un sapore amaro, un nodo alla gola...
Un racconto Italiano.
Complimenti!