Autore: Michail Jur'evič Lermontov
Anno 2010
Edizione: Oscar classici Mondadori
Pagine: 214
Pagine: 214
"All'inferno il Diavolo è un eroe positivo"
Stanislaw Jerzy Lec
Mentre Huysmans con il suo Controcorrente e la sua accidia demoliva il lirismo del Romanticismo, Lermontov un po' prima di lui aveva già operato a demolire il mito dell'eroe romantico con il suo Un eroe del nostro tempo, che dire bellissimo è sminuirlo terribilmente.
Il protagonista dell'opera è un ufficiale dell'esercito russo, un tal Grigòrij Aleksàndrovic Pecòrin (perdonate la mia mancanza di caratteri cirillici, quindi leggasi - Grigòri Aliecsandravic Pieciòrin) un protagonista bislacco visto che non compare immediatamente all'interno del romanzo. Nella storia ci si avvicina a Pecòrin (ricordate che si legge Peciòrin, per carità) a piccoli passi, come piccoli benché estesi siano i passi del viaggio che fa da sfondo alla vicenda, ma in questo passeggiare ci si addentra non solo nella bieca visione machiavellica del protagonista, quanto anche nella bassezza del genere umano che lo circonda.
Lermontov disegna, con la peculiare abilità degli scrittori russi di interpretare l'animo umano con una maestria senza precedenti, ogni fisionomia umana, ogni suo comportamento, ogni sua quotidiana emanazione e il suo prediletto protagonista, Pecòrin, non è altro che una risposta quella nella Prefazione: "... Un eroe del nostro tempo ... è proprio un ritratto, ma non di un singolo uomo: è un ritratto composto con i vizi di tutta la nostra generazione nel loro pieno sviluppo. Mi ripeterete che un uomo non può essere così malvagio, e io vi dico: avete ritenuto possibile l'esistenza di tutti gli scellerati tragici e romantici; perché non credete dunque nella realtà di Pecòrin? ... non sarà perché contiene più verità di quanto non vorreste? ..."
Un eroe del nostro tempo è, come quasi tutti i classici, senza alcun tempo eppure, anche in questo "dogmatico" assioma, vi ritroverete gli estremi della sorpresa, quella suscitata dal sapere che qualcuno abbia scritto di voi senza conoscervi.
Buona lettura!
Ps. E' ganzo scoprire le chicche. Lermontov in questo suo romanzo è il primo a parlare della roulette russa.
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