Lo sapevano.
Ma sì, che lo sapevano.
Lo sapeva la carne macinata, allora vitellone di sedici mesi e, se vogliamo dar credito a quella storia dei vegetali che hanno un'anima, lo sapeva anche la cipolla, che esisteva un futuro.
Certo non potevano, né il vitellone, né la cipolla, avere piena coscienza, piena consapevolezza, di questo futuro, ma che ci fosse un divenire non potevano certo non averlo compreso, sarebbe bastato guardarsi crescere per capirlo.
Del resto, non è importante che nome gli si dia, se destino, Dio, caso.
Il futuro è semplicemente il passo in là che dipende da quello prima e che dipende a sua volta dall'insieme di tutti gli altri passi vicini e lontani e questo lo sanno tutti, in un modo o nell'altro... Solo, alcuni, non sanno che sfrigoleranno sul fuoco amalgamati nell'olio, ma, a ben guardare, c'è per tutti una punta di coltello ad aspettarli, ed è quello il futuro, l'ultimo che davvero gli interessa, l'ultimo che davvero ci interessa.
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