Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

sabato 13 luglio 2013

Soundmagazine.it - Umberto Maria Giardini live (11 luglio 2013)

Aurora Bernardinello - UMG
Ogni tanto, anche nella mia ricerca e nel mio tentativo quotidiano di non perdermi nulla, capita - nonostante l'impegno profuso - di mancare proprio una delle mani di poker più succulente. Così è stato l'anno scorso quando m'è sfuggito da sotto il naso recensorio La dieta dell'imperatrice, disco d'esordio del progetto Umberto Maria Giardini: Umberto Maria Giardini - Voce e chitarra elettrica -, Marco Marzo Maracas - Chitarre -, Giovanni Parmegiani - Piano Rhodes, organo Hammond -, Cristian Franchi - Batteria -; ex Pineda, da me mai abbastanza compianto, ex Moltheni, per cui ogni tipo di presentazioni sarebbero un orpello.
Siccome anche nella follia c'è del metodo, figuriamoci nella mia cialtroneria, dopo il disco mi son sistematicamente perso tutti i suoi live e quando l'ho saputo inserito nel calendario del Bolognetti Rocks 2013, per evitare di dovermi dare del "diversamente umano" - leggasi "stronzo" - mi son tenuto nella calura bolognese la serata libera.
Aurora Bernardinello - UMG
I quattro, accompagnati da Antonio Cooper Cupertino come quinto uomo al reparto tecnico, salgono quasi in silenzio sul palco ed è il delicato arpeggio di chitarra de L'ultimo venerdì dell'umanità, che mi riporta alla realtà con sufficiente fretta, da farmi correre a bordo palco - unica salvezza per chi come me è un uomo cartaceo incapace di scrivere con il taccuino in mano senza un piano di appoggio. La traccia numero dieci dell'album racconta, con le sue armonie, l'oscurità in crescendo che fa da concept all'intera genesi di quest'opera prima, ed è come un'introspezione che espandendosi, all'improvviso esplode di sonorità noise distorte.

La bellezza di questo progetto non è solo una questione di testi, ma si percepisce in fretta e diventa palese quando la voce di Umberto si fa silente e lascia spazio alla musica del quarto brano in scaletta, Il desiderio preso per la coda, dove appare evidente che la ricerca testuale, che altrove fa da padrona, è accostata ad una sapienza strumentale straordinaria, a una ricerca di suggestioni volute e non casuali, che attraverso ritmi, doppi tempi e accordi inseguono l'ascolto, raccontando una storia, incollandosi - dove c'è - alla voce.
Un live che non è solo il primo disco di UMG, ma come un archivio continuo e non disgiunto di esperienze ritrova Moltheni nei brani: In porpora e L'alba, la notte e l'inferno e presenta gli ancora inediti brani dell'Ep: Ognuno di noi è un po' Anticristo, che uscirà il 20 settembre prossimo.
Aurora Bernardinello - Ombra

Prima dei bis Omega e Oh gioventù, brani contenuti all'interno dell'Ep di cui sopra, e dell'inizio del dj-set, il concerto si è chiuso con Il sentimento del tempo, ed ecco, di tutte le parole necessarie a raccontare questo live, sentimento è quella che meglio è in grado di esprimerlo. Per capirlo mi sarebbero forse bastati gli sguardi sognanti dei presenti, se solo, ossequiato com'ero a osservare il palco, li avessi potuti vedere.
Buon, maestoso, ascolto!


Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l'opportunità!
Pps. Ringrazio la mia fotografa Aurora Bernardinello!

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