Il 21 giugno, quattro giorni fa, una pagina orripilante della storia nazionale della polizia italiana è stata chiusa in Cassazione con una condanna definitiva, ripeto, Condanna DE - FI - NI - TI - VA, a tre anni e sei mesi di carcere per i quattro macellai in divisa che si fregiano dei nomi di: Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani, Luca Pollastri.
Potrei soffermarmi sul fatto che tre anni e sei mesi mi sembrerebbero adeguati per una rapina a mano armata a un mercato ortofrutticolo, piuttosto che rincuorarmi che per una volta i matti con una divisa addosso non l'hanno passata liscia - non ce n'è bisogno, ma siccome i cerebrolesi son a distanza di un click, è evidente che non tutti quelli che indossano una divisa sono matti o bestie. Bene, se hai avuto bisogno di leggere questa annotazione, amico o amica, ho due notizie la prima è che a usare le generalizzazioni si rischia di incorrere in inutilità scrittorie, la seconda è che appartieni alla categoria dei cerebrolesi - oppure potrei soffermarmi sul fatto che Paolo Forlani ha sporto querela nei confronti della madre del ragazzo massacrato di botte: 54 lesioni constatate dal medico legale sul suo corpo di diciottenne.
Oggi, però, dopo essere rincasato alle 5 del mattino passate (non festeggiando l'Italia, che a osservare il quotidiano c'è poco da festeggiare), mi sono imbattuto in un articolo del Fatto Quotidiano, che parlava di uno scambio di cagate vomitate dal cervello tra membri della pagina Facebook di Prima difesa e dopo aver sentito le budella rivoltarsi per l'indignazione, sono andato a letto solo per svegliarmi e trovare pubblicato su un bellissimo blog, quello di Femminismo a sud, un'immagine agghiacciante dello scambio avvenuto sull'appena citata pagina facebucchiana, questo:
Non sono senza parole. E non ho nemmeno tutto dentro ma non so come dirlo [cit.], né mi interessa cosa accadrà da adesso in poi, perché tutto questo è già andato oltre il consentito.
Del resto anche qualunque mio sproloquio sarebbe inutile, come sarebbe inutile anche augurar loro di essere malmenati "... fino a che morte non sopraggiunga".
Inutile. Inutile. Inutile.
Perché questo è un abisso di lacuna culturale. Un'infima manifesta incapacità umana di comprendere cosa conti, soffermandosi sulla superficie, senza nemmeno avere gli strumenti per superare l'ostacolo offerto dall'attrito del guardare più a fondo. Una deficienza intesa come mancanza anche mentale.
Queste persone che scrivono nei riquadri qui sopra sono talmente lucide nel credere che il loro atteggiamento sia corretto, da non comprendere quale differenza esista tra "servire e proteggere" ed "educare e punire".
Non può esistere alcun dialogo con simili persone, sono iene, bestie feroci, alieni, assassini in potenza, quando non di fatto, vista la sentenza. Il loro linguaggio non può comprendere alcun altro linguaggio, né mai lo comprenderà, è l'immagine surrealmente comica di un finlandese e un congolese che parlano nelle loro rispettive lingue al telefono, senza la parte comica.
Anche se usare il verbo parlare, nel caso di quel che si legge qui sopra, è pura carità o miopia.
Anche se usare il verbo parlare, nel caso di quel che si legge qui sopra, è pura carità o miopia.
Informatevi.
A presto e buona lettura.
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