Plin.
Un suono windowsiano come questo e una voce femminile robotizzata, vi introdurranno ed accompagneranno, rispettivamente, per la durata dell’istantanea musicale di quest’ultimo lavoro dei Supergonzo “History. A tribute to Supergonzo”, prima uscita della diNotte Records.
Ma attenzione, se pensate al nome con l’intenzione di aggiungerci l’aggettivo demenziale, sappiate che siete cascati male, perché questi come suggerisce un vecchio adagio popolare “menano come fabbri”, forse non solo musicalmente.
History, sono dieci minuti di esecuzione punk talmente intensi che per la loro brevità e i loro continui cambi di ritmo, non vi daranno nemmeno il tempo di pogare; è un viale cittadino percorso a duecento Km/h da un semaforo all’altro. I più distratti tra voi non faranno nemmeno in tempo a leggere Intro, che già dovranno prestare la loro attenzione a Superennio Morrigonzo, ultimo brano del cd.
Questo sesto lavoro dei ragazzi del gruppo nato a Verona, non è esattamente una raccolta ma piuttosto è un vero e proprio tributo. È la voglia di racchiudere cinque anni di concerti, birre e centimetri segnati sul bordo porta della sala prove; una sorta di autocelebrazione, ma comunque più che meritata, vista la capacità artistica delle tre anime (Mecchi, Otta e Ted) del gruppo.
I Supergonzo sono un devastante blitzkrieg che passando per il vostro timpano assalterà la vostra mente violandola impunemente. Un punk che supera il genere stesso da cui nasce per diventare qualcosa di assolutamente personale, che solo un super gonzo cercherebbe, inutilmente, di catalogare.
Buon ascolto.
Plin.
Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l’opportunità.
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