Forse non essenzialmente io, ma io

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Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

lunedì 7 dicembre 2009

Patrick McGrath - Grottesco

Titolo originale: The Grotesque
Autore: Patrick McGrath
Anno 2000
Edizione: Gli Adelphi
Pagine: 214

Il dizionario online della Hoepli, per il lemma grottesco, dà, cito testualmente, questo significato: "Bizzarro, stravagante, strampalato per goffaggine o deformità".
Ed è eccezionale come la parola che ho ricercato, venga sviscerata perversamente dall'autore, il quale non si sofferma solo a usarla come titolo del suo libro, ma la rende caratteristica eccelsa, in qualche maniera, di tutti i personaggi ivi presenti. Ognuno infatti ne incarna, seguendo le proprie inclinazioni, la bizzarria, la stravaganza o la deformità, fisica o morale.


Raccontarvi della storia sarebbe facile, benché McGrath sia straordinario nelle sue pitture psicologiche ed umane.
Si tratta di un racconto, fatto dal protagonista del libro, che ripercorre le vicende, trascorse da lui e dalle persone a lui più vicine, strettamente precedenti e successive alla devastante emorraggia cerebrale che lo ha costretto, in stato vegetativo, su una sedia a rotelle. Ed è qui che l'escamotage geniale, su cui tutto il libro si poggia, prende forza.
Sir Hugo Coal (il protagonista) è infatti fisicamente immobile, ma, anche se un pò fiaccata dal colpo che l'ha prostrata, la sua mente possiede ancora buona parte di quella cinica lucidità e scientificità, che avevano caratterizzato il suo raziocinio di studioso, quando ancora era sano.
Ed è grazie a queste qualità, che l'intera storia viene ricostruita, non sempre con coerenza e ragionevolezza, come lo stesso protagonista più volte sottolinea, adducendo come colpa l'increscioso stato in cui grottescamente vive.

Potrei dilungarmi, anche se non lo farò, nel descrivervi la vicenda o parti di essa, per renderevela ancora più succulenta o appetibile, di quanto già non sia. Difficilmente, invece, potrei dissertare a lungo sulle qualità negative in essa presenti. Queste si esaurirebbero semplicemente con la sua brevità.
Infatti l'eccezionalità del linguaggio scorrevole, l'algida, eccentrica misantropia espressa dal protagonista e la struttura stessa della storia, incalzante pur nella lentezza del suo svolgersi, rendono il romanzo il compagno di un viaggio troppo veloce e bello, per non rimembrarlo con nostalgia alla fine di quell'ultimo tramonto, epilogo della sua ultima pagina.

Buona lettura.

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