Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

giovedì 12 giugno 2014

Soundmagazine.it - Giuliano Dottori - L'arte della guerra Vol.1

L’arte della Guerra, prima di diventare il titolo di questo album, fu l’incarnazione scritta del pensiero di Sun Tzu, generale-filosofo della Cina di fine IV, inizio V secolo a.C., con la sua filosofia alta, con la sua acutezza, con la sua teoria tattica dello scontro, delle relazioni di potere, della guerra, dell’uso delle risorse.
E, come in una sorta di rilettura artistica e contemporanea, ciò che dal pensatore orientale venne identificata come la Via del Comando e del successo militare, così per il cantautore Giuliano Dottori diventa un primo capitolo musicale, di una raccolta di microracconti in due parti, in cui le relazioni tra persone sono come scommesse necessarie e il quotidiano si fa pittura reale, ricerca emotiva.
Le otto tracce del disco sono una miscellanea di malinconia da sguardo perso sulla piazza di una città, come osservatori che riempiendo i propri occhi del mondo intorno, rubano compassionevolmente attimi di composta intimità, empatizzando con simili così istantaneamente distanti.
Gli arrangiamenti pop, stilisticamente in perfetta armonia con la non ricerca di virtuosismi che caratterizza il disco, accompagnati dalla naturale forza della semplicità giungono al loro acme nella strumentale La Nave, intermezzo per arrivare alla quarta, omonima del titolo, bellissima traccia, in cui il piano nel suo ondeggiare culla l’ascolto spingendo il pensiero a riflettere sulla solitudine e sulle possibilità del futuro.

E’ un Volume Uno e le opere è sempre necessario vederle nel loro complesso, dico questo perché è difficile parlare di un lavoro che non ha come obiettivo quello di impressionare, ma di coinvolgere e se questa mia impressione fosse vera, se questo punto di vista fosse azzeccato, allora l’obiettivo del disco sarebbe assolutamente raggiunto.
Buon ascolto.



Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l'opportunità!

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