Titolo originale: A' rebours
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Autore: Joris-Karl Huysmans
Anno 2009
Edizione: Classici Oscar Mondadori
Pagine: 269
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Se è un libro più leggero che cercate, scorrete oltre, non durereste più di cento pagine. Non si legge Controcorrente con pressapochismo, lasciate queste 270 pagine di acrimonia verso la società umana lì dove sono. Non ne avete bisogno, né a dirla tutta loro ne hanno di voi.
Questo libro è di quelli che non entusiasmano, ma lasciano comunque senza fiato. Perché nel loro liquefare i concetti della quotidianità, sono come bombe ad orologeria innestate nelle coscienze.
Il protagonista di questo libro, Des Esseintes, ha già perso e non ha nessun reale motivo per mutare il suo destino. La sua totalizzante componente estetica, unico suo bisogno, è solo lo specchio vacuo di quel che resta della sua condizione umana. Oltre che il modo principe con cui Huysmans consente la conoscenza del personaggio.
Questo libro è un colpo di mannaia a recidere lo spessore del Romanticismo. Una fiala d'acido sul suo trasporto emotivo, per l'Huysmans di quegli anni, insulso e molto più apparente che sostanzioso.
E' il distacco primordiale su cui l'intero Decadentismo poserà le proprie radici accidiose e dandistiche. Nel disimpegno dalla vita di Des Esseints e nel suo arroccarsi dietro la cultura, l'ozio, l'ampollosità e l'estetica, c'è tutto il suo disprezzo verso l'ottusità avvilente di chi partecipa attivamente alla lotta politica e verso la mediocrità ipocrita della società borghese e capitalistica ottocentesca.
Il diletto di un pensatore o anche, se si vuole, il suo requiem.
Buona lettura.
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