Forse non essenzialmente io, ma io

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Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

martedì 16 dicembre 2014

Soundmagazine.it - Mezzafemmina - Un giorno da leoni

Innanzi tutto partiamo dai fondamentali “… l’Italia è un paese da distruggere.”, perché questa frase tratta dall’ottimo film: La meglio gioventù; è quanto mi ha riportato alla mente, già dal primo ascolto, con i suoi contenuti attuali il disco Un giorno da leone – Controrecords 2014 - di Mezzafemmina, al secolo Gianluca Conte.

Quindi, continuando, dicevamo di Un giorno da leone, nove tracce di inediti – più una personale versione di Piett’ tonna, direttamente dalla canzone popolare d’Irpinia - che spaziando con consapevolezza tra generi, raccontando uno spaccato quotidiano con una fredda quanto adeguata analisi, con brani dall’ascolto facile e ritornelli che rapidamente insidiano la memoria, fanno trascorrere senza troppi svolazzi, ma anche senza nessuno sbadiglio, i circa quaranta minuti di musica di questo secondo lavoro dell’artista torinese.
Detto questo, il fare perplesso del primo ascolto, a metà tra il compiaciuto per essermi imbattuto in pezzi di vita cantati con un certo personale stile perfettamente funzionante e il dispiaciuto di non aver trovato continuità nella mia sensazione di interessata attenzione, a causa di piccole cadute di stile poetico, come “mi faccio di lampascioni” in assonanza al “Pasolini” del verso successivo, in La collezione di vizi; o – cadute - più strettamente stilistiche, come la scelta di comporre brani come un elenco di cose più che come un vero e proprio racconto – Suffragio universale; La collezione di vizi; Da quando ci sei tu; L’Italia non è; quel fare perplesso, dicevo, mi ha accompagnato anche nei successivi ascolti e lo fa anche tutt’ora mentre scrivo, lasciandomi indeciso tra l’accettare il bello per come mi è arrivato tra le mani, oppure fargli le pulci.
Ché son fastidiose le pulci e se non ci fai caso, se le lasci al tempo, c’è pure il rischio che si riproducano.
In attesa di una soluzione o forse proprio come soluzione, buon ascolto.



Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine, per l'opportunità.

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