Il compito della storia è duplice: da un lato è mostrarsi impietosa di fronte ai fatti, granitica fino a prova contraria; dall’altro è didascalico, nella speranza implicita che ci sia qualcuno dotato di sufficiente attenzione da leggerne il monito e apprenderlo.
Forse non essenzialmente io, ma io
- Andrea Broggi
- Bologna (itinerante), Bo, Italy
- Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter
lunedì 23 febbraio 2015
sabato 21 febbraio 2015
Cul in aria #5 Ovvero: Scintille di scrittura creativa in cucina.
Waiting for Passatelli in brodo
Hai ragione, lo vedo da me, lo so di non essere un gran bello spettacolo, con la camicia per metà fuori dai pantaloni, il braccio ciondoloni, la faccia paonazza, gli occhi arrossati, sembra che abbia leccato una di quelle cazzo di rane Polinesiane o quello che è.
Sono talmente di fuori che potresti essere uno sbirro e ti parlerei comunque come ti sto parlando ora, però dai, sto solo pisciando su un muro, sono anche entrato in questo vicolo per non sentirmi dire niente, tu che cazzo di scusa hai per essere qui?
E poi non sono io quello messo peggio.
Lo vedi quel cassonetto grigio accanto alla Notte stellata di Van Gogh fatta di affettati misti, passatelli in brodo e vino rosso del ristorante Da Vito vomitati? Lì dietro c'è accartocciato Filippo.
Sì, fa schifo anche a me, ma adesso lo riporto a casa. Pensa che all'inizio della serata aveva detto: "Però non faccio tardi".
Potrei giocarmi quello che vuoi, è così che iniziano la maggior parte delle notti più balorde della nostra vita.
mercoledì 11 febbraio 2015
Soundmagazine.it - Intervista ai Non voglio che Clara
Ogni intervista necessita di un suo incipit, mi dicono dalla regia, e indeciso se generare una qualche vaga nostalgia raccontando in quale mondo vivessimo e cosa facessi io nel 2004, anno di Hotel Tivoli, il loro primo disco, oppure raccontare dell’incontro casuale proprio durante la disponibilità di questa intervista di una ragazza dagli occhi blu che li segue da sempre e che mi ha praticamente detto tutto quel che avrei voluto sapere su di loro, neanche fosse la biografa ufficiale, ho pensato di optare per una riflessione diretta sul ruolo che nello scrivere un’intervista mi piacerebbe sempre avere.
venerdì 6 febbraio 2015
Nichilismo del giorno. Ovvero di "Big Snow" e del Paese del Disservizio
Mi
dicono che avete soprannominato sto cazzo nel culo di neve "Big Snow",
quasi che a dargli un nome simpatico magari si renda più accettabile
tutto: "Dai bambini adesso arriva Big Snow e vi porta la cioccolata
calda nel letto" vi venisse una gelata a testicoli e ovaie in modo da
non assemblare più inutili atomi umani.
Mi piacerebbe che per
una cazzo di - bestemmia a piacere - di volta, questo Paese del
Disservizio riuscisse a non farsi piegare dal tempo annunciato come se
fossimo ancora dipendenti dai calessi.
Magari fino alla fine
arriverò vecchio e sgangato e potrò dire: "Beh dai nonoshtante tutta
queshta neve, alla shfine Trenitalia porta shciolo shcinque minuti di
ritardo, l'Autoshtrada funziona e i marciapiedi shciono percorribili.
Coshcì shci ho pure tempo per un grondino di bianco, prima d'uschì di
casha".
In attesa, però, vi auguro che la diarrea vi svapori tipo fumi dell'Ilva dalle mutande.
Con rispetto.
Buon venerdì.
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