Innanzi tutto partiamo dai fondamentali “… l’Italia è un paese da distruggere.”, perché questa frase tratta dall’ottimo film: La meglio gioventù; è quanto mi ha riportato alla mente, già dal primo ascolto, con i suoi contenuti attuali il disco Un giorno da leone – Controrecords 2014 - di Mezzafemmina, al secolo Gianluca Conte.
Quindi, continuando, dicevamo di Un giorno da leone, nove tracce di inediti – più una personale versione di Piett’ tonna, direttamente dalla canzone popolare d’Irpinia - che spaziando con consapevolezza tra generi, raccontando uno spaccato quotidiano con una fredda quanto adeguata analisi, con brani dall’ascolto facile e ritornelli che rapidamente insidiano la memoria, fanno trascorrere senza troppi svolazzi, ma anche senza nessuno sbadiglio, i circa quaranta minuti di musica di questo secondo lavoro dell’artista torinese.
Detto questo, il fare perplesso del primo ascolto, a metà tra il compiaciuto per essermi imbattuto in pezzi di vita cantati con un certo personale stile perfettamente funzionante e il dispiaciuto di non aver trovato continuità nella mia sensazione di interessata attenzione, a causa di piccole cadute di stile poetico, come “mi faccio di lampascioni” in assonanza al “Pasolini” del verso successivo, in La collezione di vizi; o – cadute - più strettamente stilistiche, come la scelta di comporre brani come un elenco di cose più che come un vero e proprio racconto – Suffragio universale; La collezione di vizi; Da quando ci sei tu; L’Italia non è; quel fare perplesso, dicevo, mi ha accompagnato anche nei successivi ascolti e lo fa anche tutt’ora mentre scrivo, lasciandomi indeciso tra l’accettare il bello per come mi è arrivato tra le mani, oppure fargli le pulci.
Ché son fastidiose le pulci e se non ci fai caso, se le lasci al tempo, c’è pure il rischio che si riproducano.
In attesa di una soluzione o forse proprio come soluzione, buon ascolto.
Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine, per l'opportunità.
Nessun commento:
Posta un commento
Commentate, ché solo nello scambio c'è ricchezza per entrambi.